“La mia vita è a Londra”

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Una laurea triennale in lingua inglese e russa conseguita a Parma, molti sogni nel cassetto, il desiderio di iniziare subito a lavorare, l’impatto con le contraddizioni di un mercato del lavoro nel quale gli apprendisti si cercano con esperienza e gli stagisti non vengono retribuiti. La carpigiana Fabiana Giovanetti, 24 anni, si è ritrovata in una situazione che rappresenta la norma per la maggior parte dei neolaureati. Dopo troppi curricula inviati decide di tornare a Bath, in Inghilterra, dove era stata per quasi un anno con l’Erasmus così da lavorare almeno sul perfezionamento dell’inglese. Gli inizi non sono facili: anche in Inghilterra i neolaureati, soprattutto stranieri, non hanno vita facile e per mantenersi Fabiana fa la lavapiatti in un ristorante. “Ho sempre cercato di dare il meglio e impegnarmi in qualsiasi lavoro facessi, anche quello più umile può dare soddisfazione e adattarmi non è mai stato un problema – spiega – ma il mio sogno sarebbe stato quello di lavorare nell’ambito della comunicazione e così continuavo a contattare aziende fino a quando mi hanno proposto uno stage su musica e pubbliche relazioni, a Londra. Seguivo l’ufficio stampa di band emergenti, preparavo comunicati e database, contattavo le radio affinché trasmettessero la loro musica, ma ricevevo in cambio solo le spese, senza retribuzione. E’ stato utile, però, per avere un approccio con il lavoro che avevo in mente”. Alla fine dello stage, Fabiana entra a far parte di una start up finanziata con fondi pubblici e anche stavolta si occupa di comunicazione, specializzandosi nei social media. Un altro po’ di esperienza che cessa nove mesi dopo, con la sospensione dei finanziamenti, ma nel frattempo i social network per lei non hanno più segreti e per questo viene assunta in un’azienda di web design che ha bisogno di qualcuno che possa seguire il marketing anche attraverso Facebook. “Sfatiamo un mito: ti fregano ovunque – racconta Fabiana –  non solo in Italia. Il capo di questa azienda è andato in bancarotta dopo avermi assunta a tempo pieno; non ho ricevuto lo stipendio per quattro mesi e mi sono ritrovata in difficoltà, Londra è una città molto cara e la delusione avrebbe potuto farmi mollare tutto, ma ho deciso di resistere. Non demordere, mi ripetevo”. Un affitto a Londra costa circa 300 pound a settimana, Fabiana vive a Clapton, nel nord est, una zona più economica rispetto a quelle centrali e divide le spese col fidanzato inglese Mark, che la incoraggia e la sostiene. Ed è quando è il momento di risollevarsi dalla delusione che le viene una buona idea: perché, anziché aspettare che qualcuno le offra un lavoro, non provare a inventarsi un’attività, sfruttando le competenze acquisite? E’ così che Fabiana crea un sito lanciando la sua compagnia, Passion Junkie (www.beapassionjunkie.com) e si propone come consulente marketing per attività che lavorano nel campo del benessere e della salute occupandosi di web design e gestione dei social network aziendali, creazione e sviluppo di blog tematici e consigli strategici per ampliare la propria visibilità. Un lavoro che Fabiana fa da sola, in un ufficio creato appositamente nella propria abitazione e usando Pc e telefono. “Ho iniziato ad appassionarmi ai temi della salute e del benessere cercando di coinvolgere miei coetanei interessati a questi argomenti. Attraverso i social sono entrata in contatto in breve tempo con centinaia di ragazzi e ho creato una community, una piattaforma on line con corsi ed eventi, un forum in cui i bloggers possono imparare a ottimizzare la loro passione collaborando anche con brand del settore salute e benessere in cambio di una remunerazione. Adesso – spiega Fabiana – siamo un team di 5 persone. Riesco a pagarmi l’affitto e a mantenermi a Londra. Sono davvero molto entusiasta. Pubblicità, sponsorizzazioni di questi brand e iscrizioni mensili da parte dei blogger consentono entrate che ora stiamo cercando di sviluppare”. E a Carpi? “Torno due volte l’anno per rivedere mamma Lara e tutti i parenti e amici, ma la mia vita è a Londra”.
Clarissa Martinelli
 

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