Lavoro nero nel laboratorio cinese

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Il controllo di Polizia e Guardia di Finanza in un laboratorio cinese situato in via Lombardia ha permesso di appurare che all’interno del capannone operavano due ditte di confezione: l’una facente capo a un cittadino cinese, l’altra a una donna italiana il cui padre era stato già oggetto di controlli da parte di quest’Ufficio per violazioni in materia di lavoro.

Sin dall’inizio è stato chiaro agli operatori che l’elevato numero di persone lavoranti per la ditta di proprietà del cinese non corrispondeva a quello formalmente dichiarato, infatti su 16 lavoratori presenti nel laboratorio, sei di etnia italiana, cinese e pakistana erano “in nero" e tre lavoratori, di origine pakistana e cinese “in grigio” cioè pur essendo dichiarato non tispetta tutte le leggi che lo regolamentano. La somma delle sanzioni legate all’occupazione di lavoro nero ammonta a circa 32.000 euro. 

 

 

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