Al via il nuovo anno del Monzani

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Cultura a 360 gradi. E’ questa la parola d’ordine con cui Forum Eventi inaugura il 2015: la rassegna propone sei nuovi appuntamenti al Forum Guido Monzani di Modena (via Aristotele, 33) dal 18 gennaio al 23 febbraio, tutti a ingresso gratuito. Le novità editoriali e i loro autori saranno i padroni di casa, con proposte che spaziano dalla letteratura, alla musica fino alla storia. Si tratta dei primi cinque appuntamenti della rassegna, che proseguirà fino a marzo.
Forum Eventi è organizzato dalla Banca popolare dell’Emilia Romagna con il patrocinio del Comune di Modena.

Il calendario del nuovo anno si apre con Alberto Angela, che domenica 18 gennaio alle 17 presenta il suo ultimo libro I tre giorni di Pompei (Rizzoli), dove racconta ora per ora, la più grande tragedia dell’antichità. Il 24 ottobre del 79 d.C. dal Vesuvius si sprigiona una quantità di energia pari a cinquantamila bombe atomiche e, in meno di venti ore, Pompei è soffocata da sei metri di pomici. Per farci respirare le atmosfere di quei momenti, Angela individua alcuni personaggi storicamente esistiti – la ricca matrona Rectina, un cinico banchiere, un politico ambizioso… – e li segue passo dopo passo, in un percorso che si può fare ancora oggi, per strade, campagne, case o locali pubblici. In questo modo, non solo ci fa scorrere davanti agli occhi la vita quotidiana (prima) e la morte (poi) come in un film mozzafiato, ma dà anche nuove, illuminanti risposte a intriganti interrogativi: perché nessuno si era accorto di vivere alle pendici di un vulcano-killer? E’ da segnalare che l’autore e l’editore devolvono una parte dei proventi ricavati dalla vendita del libro per restaurare l’affresco Adone ferito nella casa omonima di Pompei.

Sabato 24 gennaio alle 17 è la volta di Simona Atzori, pittrice e ballerina di successo, nata senza braccia, che parla del suo Dopo di te (Mondadori). La morte di un genitore segna per tutti un momento di passaggio e lascia un senso di vuoto. A maggior ragione nel caso di Simona: "Mamma Tonina" era asse portante e motore della sua vita straordinaria. Dalla malattia e dal dolore della sua scomparsa, Simona ha saputo trarre una forza inattesa per andare avanti. “Dopo di te” è la risposta alla preoccupazione radicale dei genitori: “Cosa ne sarà di mio figlio dopo di me? Chi lo proteggerà?”. E la perdita di Simona diventa il simbolo estremo di tutti i lutti, un insegnamento ad affrontare la mancanza, a trovare un equilibrio anche senza le braccia che ci hanno sostenuto.

Si prosegue con Alessandro D’Avenia, sabato 31 gennaio alle 17. Il suo ultimo romanzo Ciò che inferno non è (Mondadori) comincia il 23 maggio 1992: la scuola sta per finire e un gruppo di liceali palermitani sta festeggiando in piscina, quando dalla tv giungono le immagini della strage di Capaci. Federico, studente modello del liceo classico Vittorio Emanuele II, ha diciassette anni e un mare di domande. Ma ha anche un professore di religione speciale: padre Pino Puglisi. Con lui si troverà a scoprire un’“altra” Palermo, quella del quartiere Brancaccio, dei casermoni di cemento, di Cosa Nostra; ma anche la città del coraggio e della speranza. Con l’emozione del testimone e la potenza dello scrittore, D’Avenia ridà vita in questo romanzo al “suo” don Pino, un uomo straordinario, capace di generare la sola epica oggi possibile, quella del quotidiano. E di riconoscere anche nell’abisso infernale “ciò che inferno non è”.

Domenica 8 febbraio alle 18 è Marco Castoldi, in arte Morgan, a incontrare il pubblico del Forum: insieme a Michelina Borsari, direttrice del festivalfilosofia che modera l’evento, presenta Il libro di Morgan. Io, l’amore, la musica, gli stronzi e Dio (Einaudi). Di lui dicono molte cose, ma questa è la sua versione. Si tratta dell’autobiografia di un uomo complesso e consapevole, un artista che ha dedicato l’intera esistenza alla musica, e l’ha condivisa con generosità attraverso lo spettacolo. Un libro per raccontare le storie e le verità di una delle popstar italiane più significative degli ultimi vent’anni. “Io non vivo infatti, io volo – scrive Morgan – (…) Il mio non avere i piedi per terra non è l’avere la testa fra le nuvole, tutt’altro. Sono concreto, pratico, forse cervellotico ma pratico, e se ci penso sono anche un romantico idealista”.

E’ previsto per domenica 15 febbraio alle 17 l’incontro con Melania Mazzucco e il suo nuovo libro Il museo del mondo (Einaudi). Ogni quadro, ogni opera, che sia stata vista in una chiesa, in un museo o esposta in una mostra, lascia qualcosa a chi la guarda. Create per fede o per soldi, per mestiere o per amore, le opere d’arte che la Mazzucco non è mai riuscita a dimenticare abbracciano cinque continenti, dall’antichità ai giorni nostri. Cinquantadue capolavori per cinquantadue storie. Una selezione “crudele” (senza seguire un ordine cronologico, né geografico, né tantomeno un inutile canone) che è stata ospitata su «la Repubblica» in una rubrica settimanale: un’opera a settimana per un anno. Il museo del mondo riprende tutti e cinquantadue i testi e le immagini per raccontare le storie di quelle opere che diventano presenza e specchio di un pensiero. Da Ad Parnassum di Paul Klee a Giove e Io di Correggio, dalla Lattaia di Vermeer alle Cattive madri di Segantini, e via via attraverso Beato Angelico, Burne-Jones, Bacon, Van Gogh, Caravaggio, e altri.

La prima parte dell’edizione autunnale di Forum Eventi si chiude lunedì 23 febbraio, alle  21, con un “evento speciale”: è Franco Battiato a presentare la sua ultima fatica, prima cinematografica e poi letteraria, Attraversando il Bardo. Sguardi sull’Aldilà (Bompiani). Nel corso della serata viene proiettato integralmente il film-documentario da cui è stato tratto il libro, sul significato della morte e della vita dopo la morte. Seguirà un dibattito sul tema, in cui intervengono Cristina Battocletti, giornalista del Sole 24 Ore, e Padre Guidalberto Bormolini della comunità dei Ricostruttori nella Preghiera.
Il Bardo del titolo è il Bardo Todol, meglio conosciuto come Il libro Tibetano dei Morti, testo antico della letteratura tibetana: si riferisce a quello stato della mente dopo la morte, quando la coscienza è separata dal corpo. Il libro e il documentario da cui nasce sono una riflessione sul senso dell’esistenza e sul tema della morte nelle tradizioni spirituali d’Oriente e Occidente, oltre che sulla differenza della concezione di aldilà  nelle diverse culture. Un’opera spirituale, un viaggio prezioso nell’immortalità dell’anima, attraverso il racconto lieve e sensibile del musicista siciliano che guida il lettore attraverso le parole di monaci e filosofi, asceti e psicologi della cultura occidentale e orientale. Verso la consapevolezza che la morte non è necessariamente un pensiero triste ma un’opportunità: prepararsi alla morte è prepararsi a vivere in modo più pieno, con serenità e gioia.

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