La passione per i videogames diventa un lavoro

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Appassionarsi a un videogioco e poi farne il proprio lavoro. E’ ciò che è accaduto alla 23enne carpigiana Matilde Tusberti: prossima alla laurea in Biotecnologie, dopo aver partecipato a un evento del suo gioco preferito, Ingress, videogame di realtà aumentata creato da Niantic Labs di Google, ha iniziato a lavorare all’interno del suo ufficio marketing ad Amburgo.
Ciò che è iniziato come un hobby è diventato il tuo lavoro. Come è avvenuto il passaggio?
“E’ successo tutto a dicembre 2013: mi trovavo a Roma per uno dei primi eventi del gioco Ingress a cui ero appassionata. In quell’occasione ho conosciuto Anne Beuttenmüller che, al tempo, gestiva  da sola l’ufficio marketing di Ingress per l’Europa, e in un momento di euforia le ho detto senza pensarci troppo “se mai avessi bisogno di aiuto, chiamami”.  Anne deve avermi preso alla lettera, perchè ad aprile di quest’anno mi è arrivata una  proposta per lavorare nella sede di Amburgo: ho accettato subito con entusiasmo e così, nel giro di qualche giorno, mi sono ritrovata a cercare un appartamento nella bella città tedesca”.
In cosa consiste il gioco e come è nata la tua passione?
“Il gioco è una sorta di cattura la bandiera a cui partecipano due squadre. Si può giocare solo utilizzando uno smartphone o un tablet Apple o Android e installando l’applicazione Ingress.
L’applicazione si mostra abbastanza semplice nonostante le dinamiche di gioco siano complicate: sembra un navigatore in versione notturna, con degli oggetti luminosi verdi e blu.  Quegli oggetti luminosi sono “portali” collocati in un luogo reale del nostro mondo su punti storici o di interesse culturale e sociale, come una chiesa, un ufficio postale o la stazione dei treni.  Quando ci si avvicina ai portali è possibile interagire con essi, conquistandoli per la propria fazione. Sinora ho camminato 1.500 chilometri. Sono sempre stata appassionata di videogiochi per console e computer, ma da quando ho Ingress tra le mani, non gioco ad altro. Grazie a questo gioco ho visto luoghi bellissimi in Europa, Medio Oriente e America. Inoltre, una volta entrati nel mondo di Ingress, è impossibile non conoscere gente, perchè quando incontri un altro giocatore non ci “chatti” online, ma ci parli direttamente faccia a faccia. Tra Carpi, Modena e Reggio Emilia abbiamo creato un bel gruppo di amici e, quando ci troviamo per giocare insieme, è sempre una festa. Per questo motivo ambientarmi ad Amburgo non è stato per niente difficile: mi è bastato cercare il gruppo di Ingress-Amburgo su Google Plus per trovare nuovi amici con i quali giocare e uscire  insieme”.
Come si svolge la tua vita ad Amburgo?
“Lavorare all’interno dell’ufficio di Google per la divisione Niantic Labs è fantastico. L’ambiente è estremamente creativo e giocoso: sembra quasi di tornare bambini ma, al contempo, c’è grande professionalità e competenza da parte di tutti i colleghi, sempre alla ricerca di nuove soluzioni. All’interno dell’ufficio c’è tutto ciò che serve per stimolare la mente e la fantasia: dalla palestra allo studio con strumenti musicali, da una sala giochi a una sala per la meditazione.  Il mio ruolo all’interno della squadra è quello di Event Coordinator, ovvero organizzo gli eventi in giro per l’Europa per Ingress. Il mio lavoro consiste nell’organizzare contest  durante i quali le due fazioni di gioco, gli Illuminati (verdi) e la Resistenza (blu), si scontrano per 4 ore consecutive. I nostri eventi contano solitamente dai 1.000 ai 2.200 partecipanti provenienti da ogni Paese del continente”.
Qual è stata l’esperienza più bella che hai vissuto finora?
“Una delle esperienze più belle l’ho vissuta a Monaco dove abbiamo organizzato uno dei più grandi eventi di Ingress in concomitanza con l’Oktoberfest. Oltre duemila giocatori sono venuti da ogni angolo d’Europa per partecipare alla battaglia e  trascorrere un weekend all’insegna del divertimento. Anche i miei familiari mi hanno raggiunta per stare con me e giocare. In quest’occasione ho anche gestito cameraman e fotografi per riprendere l’evento. E’ stato molto impegnativo ma ne è valsa la pena”.
Fino a quando resterai ad Amburgo? Hai già qualche idea per il futuro?
“Resterò qui fino alla fine di aprile 2015, cioè fino alla scadenza del contratto, ma spero di tornare presto una volta laureata.Questa esperienza mi sta offrendo nuovi orizzonti lavorativi, come quello del marketing, a cui finora non avevo pensato, ma che mi affascina molto. Sul futuro ancora non mi sbilancio, in quanto sono momentaneamente “divisa a metà”: le mie due passioni preferite infatti, la Biotecnologia e i Videogiochi, hanno due strade completamente separate, e io non ho ancora deciso quale intraprendere. Al momento i miei obiettivi sono laurearmi e tornare a lavorare in Germania. Inoltre, sto considerando l’idea di imparare una quarta lingua, il tedesco, facendo un master di Biotecnologie  ad Amburgo. Sarebbe faticoso ma molto interessante”.
Chiara Sorrentino

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