Ascoltiamo il linguaggio del corpo

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Ascoltare gli adolescenti, senza aver fretta di ricevere risposta alle nostre domande, ma lasciando loro il tempo necessario per comunicare le proprie esigenze e farlo non soltanto attraverso le parole, la razionalità, i consigli degli esperti, ma ascoltando il linguaggio dei corpi. Questo il messaggio di Essere in un gesto. I sensi dell’adozione, libro che Massimo Maini, pedagogista clinico, filosofo e mediatore familiare carpigiano ha scritto insieme a Daria Vettori, psicologa e psicoterapeuta, docente di Pedagogia dell’affido e dell’adozione presso l’Università degli Studi di Parma, da vent’anni esperta di affidamento familiare e adozione. Ad accogliere la prima presentazione pubblica, domenica scorsa a Carpi presso l’Auditorium Loria, un folto pubblico, che ha fatto registrare il tutto esaurito. Non è un caso che la presentazione sia avvenuta proprio a Carpi: la città è stata infatti protagonista di un progetto-pilota, poi estesosi ad altri territori, che ha visto i due esperti condurre per anni un gruppo composto da adolescenti adottati, parallelamente a quello dei rispettivi genitori. Il volume rappresenta pertanto il risultato di anni di lavoro sul campo: pagine fatte di teoria ma soprattutto di corpi, emozioni, sentimenti. “Credo che gli odori, i sapori, il tatto che richiamano l’accudimento siano elementi necessari per stabilire una comunicazione, un con-tatto tra genitori e figli – spiega Maini che è anche giudice onorario presso il Tribunale per i Minori di Bologna – soprattutto nel periodo adolescenziale, già di per sé turbolento, per il giovane che è stato adottato rappresenta il momento in cui alcune domande si affacciano alla mente. Il bisogno di raccontarsi la propria storia, di indagare le origini, di formarsi una propria identità”. Tutto questo non deve spaventare i genitori, né spingerli a marcare stretto i figli. Perdersi per poi ritrovarsi; Conoscere se stessi per stabilire un contatto con l’altro; Non la ricerca della verità ma della propria verità, non delle origini, ma della propria originalità: queste sono solo alcune delle frasi che racchiudono non solo il senso del libro, ma anche quello della grande esperienza di Massimo Maini nella galassia dei rapporti familiari.
Marcello Marchesini