Gli Alpini dell’Ana di Trento continuano generosamente a mettere in campo uomini, competenze, tempo ed energie per la realizzazione della Casa dello Sport dedicata alla maestra Tina Zuccoli, a Rovereto di Novi. Le piogge hanno rallentato un po’ i lavori, ma la rete di contatti attivata dalla onlus Tutti insieme per Rovereto e Sant’Antonio ha consentito di trovare nuovi partner che garantiranno contributi (tra questi anche Confindustria) e altri che forniranno arredi e attrezzature a costi ridotti; servono, però, ancora fondi e, anche per questo, tornano le ceste di Natale solidali (info: venanzio.malavolta@fastwebnet.it, 335.7310798). La Casa dello Sport sarà una struttura preziosa per la comunità: nei 600 metri quadri troveranno spazio una Sala Polivalente dove si potranno tenere corsi, concerti, spettacoli, feste, incontri pubblici; una grande cucina garantirà pasti fino a 400 persone per occasioni speciali e sarà sempre aperto un bar. Proprio la cucina è il prossimo acquisto previsto: progettata da Angelo Po, sarà data in comodato d’uso gratuito alla Polisportiva Roveretana in convenzione col Comune e sarà messa a disposizione delle associazioni di Rovereto, Sant’Antonio e Novi. Una risorsa preziosa per la collettività che, dal maggio 2012, si è dovuta reinventare. La Casa dello Sport sarà vicina al Palapanini e alle scuole, non lontano da quel Centro Medico Polivalente che rappresenta il fiore all’occhiello dell’attività della Onlus, finanziata anche grazie ai fondi di Teniamo Botta di Radio Bruno. Il valore di mercato della Casa dello Sport è di circa 1 milione di euro oltre al valore delle attrezzature e degli arredi stimabile in circa 70mila euro. La ricostruzione privata procede invece con grande lentezza; la burocrazia continua a essere lenta e macchinosa e i Comuni non lasciano passare nulla. A Novi e Rovereto molti terremotati si ritrovano a dover sanare finestre più larghe o balconi più sporgenti nelle case crollate o demolite prima di poter accedere a qualsiasi contributo per la ricostruzione: prima, dunque, devono pagare e non tutti sono in condizione di farlo. Non solo: si allunga il lavoro anche per il Comune, che non rinuncia però a far cassa anche se si parla di case inagibili. Da lì ulteriori lentezze, ritardi e complicazioni. Un altro problema è rappresentato dai continui furti subiti dai commercianti dislocati nelle casette di legno: sfondare quelle porte è facile e nottetempo balordi entrano e rubano i cassetti del registratore di cassa o l’intera cassa. E’ accaduto ormai a quasi tutte le attività e i commercianti, già in situazioni precarie, devono ripagarsi i danni. Al Bar Centrale, oltre a numerosi furti, i malviventi sono arrivati a distruggere la casetta di legno utilizzando un camion come ariete per accedere ai videopoker. I roveretani giurano che ci sarebbero immagini che identificano con chiarezza la persona che commette i furti, sempre la stessa, ma i controlli non vengono potenziati adeguatamente.
Clarissa Martinelli