La scuola prima di tutto

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Il premier Matteo Renzi intende procedere e detta i tempi per la riforma della scuola: due mesi per la campagna di ascolto e un anno per la ‘rivoluzione’. Intanto inizia il nuovo anno scolastico e nell’Unione Terre d’Argine sono tutti al lavoro per risolvere le criticità e garantire serenità alle famiglie con figli in età scolare.  L’assessore all’Istruzione dell’Unione Paola Guerzoni può contare su una buona preparazione perché dal mondo della scuola proviene e all’Istruzione si è dedicata in qualità di assessore a Campogalliano nelle due ultime legislature e, oggi, in qualità di sindaco, avendo mantenuto la delega. Nonostante questo, ci tiene a sottolineare di aver condiviso le riflessioni con gli assessori comunali, i dirigenti e gli uffici preposti.
La questione dei nidi
“La crisi ha completamente ribaltato la situazione e le lunghe liste d’attesa che rappresentavano un problema negli anni passati non ci sono più” ammette l’assessore Guerzoni rilevando l’ulteriore calo di domande d’iscrizione all’asilo nido rispetto all’anno passato. “In conseguenza della crisi, alcune famiglie straniere hanno deciso di tornare nel loro paese d’origine mentre chi ha perso il lavoro preferisce provvedere personalmente restando a casa col proprio bambino”. Il servizio di asilo nido è il più oneroso anche se le rette sono fra le più basse dell’Emilia Romagna: la retta massima arriva a 470 euro “ma tanti non sanno – precisa l’assessore – che il servizio per ogni bambino costa almeno il doppio e ogni comune provvede attingendo dalle casse comunali”. Se il calo di domande di iscrizione al nido non si dovesse arrestare nell’immediato futuro sorgerebbe un problema di sostenibilità economica del servizio.  “E’ una preoccupazione che nutriamo come amministratori, negli ultimi anni abbiamo attivato proposte di maggior flessibilità (dal part-time al prolungamento dell’orario) apprezzate dalle famiglie e nel futuro prossimo cercheremo di capire le esigenze delle nuove famiglie per poter proporre un’offerta adeguata”.  Sono stati progressivamente esternalizzati i servizi parascolastici, come trasporto e refezione, ma le assunzioni di personale educativo rimangono un fiore all’occhiello di questa amministrazione locale”.  A Novi il calo consistente di iscrizioni all’asilo nido ha comportato la soppressione di una sezione in cui ora è proposto alle famiglie un nuovo servizio flessibile, simile a quello dello Scubidù, in cui i bambini possono trascorrere il tempo insieme ai loro familiari.
Il criterio dello stradario
La libertà di scelta delle famiglie dovrà continuare a fare i conti con lo stradario che “resterà il criterio di base per la distribuzione degli alunni nelle scuole di ogni ordine e grado – spiega Guerzoni – nonostante possano poi intervenire criteri aggiuntivi e compensazioni”. Il fatto che la composizione delle classi rifletta quella del quartiere comporta inevitabilmente, nella città di Carpi, la presenza maggiore di alunni stranieri nelle zone che registrano la percentuale più alta di residenti stranieri. Non è un caso se alla Scuola primaria Giotto la percentuale di alunni stranieri in classe supera il 70%. Nonostante tutti gli sforzi che si fanno sul fronte dell’integrazione, il rischio è quello di mettere sotto pressione gli insegnanti che pure si impegnano per garantire a tutti il medesimo diritto allo studio.  “Ci si avvale dello stradario proprio per evitare che la libera scelta delle famiglie produca degli scompensi, per garantire maggior equilibrio dell’eterogeneità all’interno delle classi”.
I furbetti sono avvisati…
False residenze, dichiarazioni dei redditi fasulle, false famiglie monogenitoriali: c’è chi non fa mistero di aver falsificato le autocertificazioni per ottenerne vantaggio e crede che la furbizia sia motivo di vanto ma… occhio, perché i controlli ormai sono capillari. “Abbiamo recuperato complessivamente quasi  60mila euro il primo anno, 41mila euro il secondo anno e 32mila euro l’anno scorso. Grazie alla collaborazione  dell’Agenzia delle Entrate e ad altri controlli incrociati siamo ora in grado di individuare le famiglie che fingono di essere monogenitoriali solo per avere rette più basse”.
Il tempo pieno è garantito
“Nonostante l’allarme scattato a giugno, le richieste di organico presentate al Ministero sono state tutte soddisfatte anche perché l’attenzione per i comuni terremotati è alta e il tempo pieno sarà garantito” spiega Guerzoni “anche se molto è ancora sulla carta e i dirigenti aspettano l’inizio dell’anno per verificare se le assegnazioni andranno a buon fine”. A Soliera dove i genitori avevano richiesto due classi a modulo, resteranno tre classi di tempo pieno e una sola sezione a modulo ma è stato evitato il rischio di avere una classe ‘pollaio’ perché sono solo tre i bambini in più nella classe a modulo rispetto alle altre”.
Stranieri in classe
Il problema non è rappresentato da quegli alunni che sono nati in Italia, conoscono la lingua, hanno ottime capacità e riescono pure bene a scuola. “Sono i nuovi arrivi, soprattutto in corso d’anno, che possono destabilizzare l’equilibrio di una classe e necessitano di aiuto affinché questi bambini e ragazzi possano ricevere una formazione di successo.  Per questo l’Unione Terre d’Argine ha attivato progetti, facendosi carico della situazione ed evitando che ogni responsabilità gravi sugli insegnanti. Alle scuole medie di Carpi e Novi sono state istituite classi d’accoglienza che gli stranieri appena arrivati frequentano fino a quando non abbiano raggiunto una sufficiente padronanza della lingua italiana. La classe d’accoglienza diventa, quando necessario, il primo step del Progetto Intercultura. In tutte le scuole di tutti i comuni, prima dell’inizio dell’anno scolastico è poi prevista una full immersion, un corso accelerato di italiano e, infine, si passa all’alfabetizzazione in corso d’anno, affinché la lingua diventi un efficace strumento di studio.
Un suggerimento a Renzi
“Se davvero la scuola sta a cuore al premier, come lui stesso dice, occorre fare molto di più per la formazione degli insegnanti affinché siano in grado di formare gli studenti, cioè i cittadini di questa Italia. E’ tempo di passare ai fatti ma sarà vera riforma solo se il Governo sarà in grado di marciare contro interessi di categoria sedimentati nel tempo affrontando anche scelte impopolari. E’ vero che gli insegnanti sono stati bistrattati nel corso degli anni, ma è anche vero che nella scuola è il momento di riconoscere valore al merito e non a tutti senza distinzioni”.
Sara Gelli