Risorse umane ridotte all’osso, una struttura sempre più vetusta e una politica aziendale dall’impronta modenacentrica fanno del nostro ospedale un dead man walking. Un morto che cammina. Il progressivo smantellamento di pezzi del Ramazzini e il trasferimento sempre più consistente di pazienti verso Baggiovara parlano chiaro: alla nostra città non resterà che una struttura ospedaliera a medio – bassa intensità di cura. Volenti o nolenti, è giunto il tempo di comprendere l’importanza strategica – in termini economici e sanitari – della medicina territoriale la quale rappresenterà, probabilmente, l’unico futuro possibile della sanità pubblica cittadina. Futuro che dovrà fare i conti da un lato con un sistema sanitario ormai insostenibile dal punto di vista economico e, dall’altro, con un aumento costante dei bisogni legati all’invecchiamento e all’impoverimento della popolazione. Per difendere la tenuta socio-sanitaria della nostra città occorre guardare avanti, senza lasciarsi sfuggire alcuna possibilità. La Polisportiva Dorando Pietri è un’occasione ghiotta. Di quelle da non perdere. Con il trasferimento di Radio Bruno e la conseguente liberazione di ulteriori spazi, la Polisportiva potrebbe trasformarsi in un vero e proprio polo della salute. Facilmente raggiungibile, nella struttura si potrebbero ricollocare numerosi servizi oggi compressi o del tutto inadeguati. A partire dal Consultorio cittadino attualmente ospitato all’interno di una struttura obsoleta, buia, piccola e certamente non rispondente ai crescenti bisogni dell’utenza. A pochi passi dalla nuova piscina, dalla pista di atletica, dalla palestra La Patria e dalla sede di Avis e Aido, la Dorando Pietri potrebbe accogliere il Centro Prelievi: una mossa che consentirebbe al servizio di abbandonare finalmente il seminterrato dell’ospedale, garantendo agli utenti una sede consona, sicura, luminosa e facilmente fruibile. Insomma un centro prelievi moderno e ad accesso diretto, in grado di accogliere 250/300 persone ogni mattina senza passare al Cup per prenotare gli esami! Gli ampi spazi della Pietri potrebbero diventare la casa anche di altri servizi di medicina primaria e territoriale, come il Centro Diabetologico, la Pediatria di Comunità…
La Polisportiva, con un investimento importante ma non proibitivo (ricordiamo che Avis per ristrutturare i locali siti nella medesima struttura ha speso complessivamente 400mila euro) al quale potrebbe contribuire anche l’attenta Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, diventerebbe centro di riferimento per la salute dei cittadini, i quali, in un unico luogo, potrebbero trovare risposta a molteplici bisogni. Un accentramento che consentirebbe di ottimizzare le risorse – poche – e stringere sinergie. Al momento, all’orizzonte, non si scorgono altre possibilità praticabili. Naturalmente il percorso da fare è lungo: occorre rendere idonea la struttura, riqualificarla e provvedere al trasferimento step by step dei vari servizi, attraverso una calendarizzazione precisa e puntuale. La condicio sine qua non però, è la volontà politica della nuova Giunta Bellelli di riprendere possesso degli spazi della Dorando Pietri, riacquistando i diritti di superficie della polisportiva. Questo infatti sarebbe il primo passo per poter offrire in modo diretto all’Azienda sanitaria la possibilità di usufruirne secondo modalità da concordare (affitto, comodato d’uso gratuito…). Cosa risponderà la politica?
Jessica Bianchi