Giù le mani dal verde

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Dopo le tante parole spese nel corso di questi anni per la difesa del verde e il minor consumo di suolo nell’ambito di innumerevoli convegni (Il futuro del verde urbano nella società sostenibile, Carpi, 18 novembre 2011), l’Amministrazione Comunale ha approvato il progetto preliminare per la costruzione di un polo residenziale per anziani all’interno della Cappuccina, compresa tra le vie Peruzzi, viale dei Cipressi e via Nuova Ponente, uno spazio pubblico destinato a parco nelle intenzioni dell’architetto modenese Tullio Zini, al quale negli Anni Ottanta l’Amministrazione Comunale stessa aveva affidato il progetto di ampliamento del cimitero urbano di Carpi.
L’area di 25 ettari è stata sottoposta poi nel corso degli anni a un lento processo di erosione a opera di orti, parcheggi e manufatti, spazi che avessero una vocazione di ‘servizio sociale’ alla quale sacrificare il verde. E’ così anche in questo caso: il Consiglio Comunale è stato chiamato a votare la variante al Piano regolatore, approvata dalla Maggioranza, per cambiare la destinazione d’uso di quel prato da zona di verde pubblico (e parcheggio pubblico) a zona per attrezzature d’interesse comune. Il progetto preliminare approvato dalla Giunta Campedelli è il primo stralcio del progetto più ampio che si svilupperà in due fasi e comprenderà due centri diurni per anziani non autosufficienti collegati a una palazzina di appartamenti protetti con servizi composta da dodici appartamenti autonomi ma “collegati ai servizi in risposta ai bisogni della popolazione fragile, anziana e disabile”. Una risposta sicuramente importante a un bisogno espresso dal territorio ma l’idea di edificare su uno spazio verde destinato a tutti non convince proprio. Per il momento si sa che il progetto che sorgerà sull’area di proprietà del Comune di Carpi ha un importo di un milione e 100mila euro e che saranno coinvolti soggetti privati per la sua realizzazione.
Chi oggi acconsente alla costruzione nella Cappuccina, tra l’altro, ai tempi del dibattito sul grande parco urbano, l’aveva persino candidata come alternativa al Parco Lama. A parole il Piano Strutturale Comunale (PSC) elaborato dall’assessore Simone Tosi e approvato dalla Maggioranza nel febbraio del 2012 aveva rassicurato sul futuro di città sostenibile: qualità ambientale, riqualificazione dell’esistente, minore consumo di suolo erano gli obiettivi individuati da Tosi per portare Carpi a diventare “più bella, più verde, più solidale”. Oggi, tramontata ormai anche l’idea del nuovo grande Parco Lama, siamo in attesa che l’Amministrazione risponda ad alcune domande: quali alternative sono state prese in considerazione? Perché non si può evitare di costruire all’interno di un’area verde?
Sara Gelli