Nuovo Cup, passi avanti ma troppo lenti

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A distanza di un mese dall’introduzione del nuovo Cup, a Carpi l’emergenza è rientrata come dimostra l’immagine scatta lunedì 31 marzo all’interno della sala d’attesa al piano terra della palazzina di Piazzale Donatori di Sangue: alle 9 del mattino in fila c’erano quattro persone.
In queste settimane la situazione più volte è stata critica ma si è evitato l’inferno: a Modena, al Cup di via del Pozzo, alcuni utenti sono svenuti per la stanchezza legata alle troppe ore di attesa. A Carpi alcuni utenti sabato mattina si sono adirati: per non oltrepassare l’orario di chiusura delle 13 gli operatori hanno tolto l’emettitore di numeri mentre continuavano ad affluire cittadini. La situazione è degenerata e gli operatori sono stati costretti a chiedere l’aiuto della vigilanza privata che però non era in servizio.
Ma cosa è cambiato al Cup? “Si tratta semplicemente – spiega Saverio Catellani, referente Cup e specialistica ambulatoriale del distretto di Carpi – di una sostituzione del programma, ormai vecchio più di vent’anni e che girava ancora su Dos. Il nuovo software fornisce le stesse prestazioni, in alcuni casi migliori rispetto al precedente programma, in altri casi no, ma abbiamo lavorato durante questo mese per mettere a punto il cervellone con manutenzioni straordinarie”. Per poter effettuare prenotazioni da casa propria, la nuova frontiera prevista dal nuovo Cup, occorrerà però attendere anni.
Così come agli sportelli, anche nelle farmacie si sono registrati disagi: “la situazione si va normalizzando” spiega il dottor Giuseppe Caramaschi della Farmacia San Giuseppe in via Giovanni XXIII “ma non abbiamo avuto l’adeguata formazione per affrontare il cambiamento e ci siamo dovuti arrangiare in corso d’opera”.
Alla Farmacia S. Chiara in via De Sanctis, vicina all’ospedale, le prenotazioni da gestire non sono un’esagerazione eppure il dottor Francesco Orlandi rileva “l’estrema lentezza del nuovo programma”.
Insomma, nelle farmacie gli operatori hanno dovuto perdere un sacco di tempo. “Ogni giorno ce n’è una nuova” racconta il dottor Marco Ferrari della Farmacia Santa Caterina in via Pezzana. “All’inizio il sistema non era in grado di leggere il codice delle impegnative dei medici non aggiornati col nuovo programma e siamo stati costretti a inserire i numeri manualmente. Al minimo errore si è costretti a ricominciare daccapo la procedura. Col nuovo software, infine, non si vedono più le disponibilità di alcune strutture e ospedali”.
“Il collegamento Adsl salta spesso – commenta la titolare della Farmacia Santa Caterina, Marina Colli – e non è più veloce come prima. In vista dell’introduzione della ricetta elettronica occorrerà verificare l’effettiva affidabilità del servizio Adsl prima di caricarlo ulteriormente”.
 

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