Terminata la costante crescita che Aimag registra dal 2009, per la multiutility il 2014 sarà l’anno della flessione ma il Piano Industriale triennale prevede di recuperare entro il 2016 quando la marginalità lorda, secondo le proiezioni, si riporterà a quota 43,8 milioni (in calo rispetto ai 47 milioni del 2013 ma in aumento rispetto ai 40 milioni del 2014). A pesare sul bilancio sono le disposizioni dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas in quanto hanno determinato una riduzione dei prezzi di vendita e distribuzione del gas per i clienti nel mercato tutelato e la norma che, nel settore ambiente, impone il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti prima che vengano conferiti in discarica.
Efficientamento interno e investimenti per oltre 68 milioni di euro: questa la strategia individuata dal presidente di Aimag, Mirco Arletti per compensare la minor redditività attraverso “progetti di sviluppo di nuove attività remunerative”. A scendere nei dettagli è il direttore generale Antonio Dondi precisando che, “22 milioni sono destinati al settore idrico per il potenziamento delle reti adduttrici e per la ricerca di una soluzione che garantisca pressione all’acqua in alternativa alle torri piezometriche abbattute dopo il terremoto; 21 milioni sono destinati al settore ambiente per l’estensione della raccolta domiciliare su tutto il territorio con l’obiettivo di raggiungere una percentuale di raccolta differenziata pari al 76%; 5 milioni sono destinati al settore energia e 7 a quello del gas”.
Il 2014 sarà un anno importante per il gruppo Aimag perché è prevista la progettazione di due iniziative: un impianto di smaltimento di rifiuti liquidi e il potenziamento della capacità di digestione anaerobica per la produzione non solo di energia elettrica da biogas ma anche di metano da immettere in rete dopo un processo di raffinazione.
“Arriveremo a smaltire sul nostro territorio il 75% dei rifiuti da noi prodotti sottoponendoli a trattamento a chilometro 0” afferma Dondi che sottolinea altri risultati di Aimag: “grazie anche alle società partecipate, il gruppo ha raggiunto livelli di eccellenza nella raccolta differenziata e nel trattamento dei rifiuti” in linea e, a volte, al di sopra degli obiettivi individuati dalla Regione Emilia Romagna nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) la cui approvazione è stata rimandata al periodo successivo alle elezioni. Nel PRGR è indicata, per esempio, la percentuale del 70% di raccolta differenziata mentre Aimag si propone di raggiungere il 76%; la Regione indica la percentuale del 25% di riduzione della produzione pro capite di rifiuti indifferenziati, mentre Paolo Ganassi dirigente del Settore Ambiente di Aimag conta di dimezzarla con l’introduzione della tariffazione puntuale.
Il 2014 sarà, forse, dopo un lungo iter, anche l’anno dell’approvazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, materia di cui la Regione Emilia Romagna prenderà le redini in mano, sebbene sembri oggi ancora lontano l’obiettivo di una governance regionale e un ridimensionamento degli impianti in considerazione delle partite che altre multiutilities stanno giocando. In questo quadro, la partnership con Hera potrebbe rivelarsi un’opportunità da cui Aimag potrebbe trarre beneficio “a patto che sia fondata su un vero accordo industriale e non si riduca a uno scambio azionario” ha concluso Arletti.
Sara Gelli