Casa mia, quanto mi costi…

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Comprare casa non significa soltanto affrontare una delle spese più grandi della vita, ma anche fare i conti rispetto alle spese fisse che essa genera. D’altra parte, anche chi decide di affittare non è al riparo dai costi accessori che, anzi, si rivelano a volte superiori a quelli di una casa di proprietà come indicano le tabelle elaborate dall’Osservatorio nazionale di Federconsumatori e riferite a un appartamento tipo di 90 mq in una zona semicentrale di una grande area metropolitana.
Proprietari o affittuari?
Il dato più evidente resta quello di un aumento medio del 4% delle spese: da un anno all’altro lievitano la luce, il gas e l’acqua nonché i rifiuti con un aumento del 25% previsto per la nettezza urbana con l’introduzione della Tares. Poi ci sono gli aumenti relativamente ai costi connessi alle spese di manutenzione e su cui incide l’aumento dell’iva.
Infine pesa l’Imu, un vero salasso soprattutto per seconde case e gli immobili commerciali ma, in buona misura, anche per le abitazioni principali. La questione casa diventa ancor più critica quando ci si mette il mutuo per alcuni impossibile da ottenere o da sostenere: tra il 2008 e il 2011 i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 75%.  La casa rimane dunque la spesa che più incide sulle finanze delle famiglie italiane tant’è che è in crescita anche il numero degli anni di stipendio necessari per l’acquisto dell’appartamento tipo preso in considerazione: sono necessarie 19,7 annualità di stipendio per acquistare una casa, quando pochi anni fa si era scesi a 18 anni.
Per sostenere i costi necessari per il mantenimento delle proprie abitazioni, le famiglie sono inevitabilmente costrette a dolorose rinunce: insomma, essere proprietari di una casa in Italia sembra che non sia un vero affare.
Volano gli affitti
D’altra parte gli affitti volano: secondo un’analisi della Cgil nel corso dell’ultimo decennio gli affitti sono incrementati del 130% per i contratti rinnovati (per arrivare alla cifra media di 740 euro mensili nel 2012) e del 150% per i nuovi contratti (1.100 euro mensili) nei grandi centri.  Incrementi esponenziali si sono registrati anche per gli sfratti per morosità, aumentati del 100%: secondo lo studio infatti, gli alti costi legati alla casa hanno concorso ad aumentare le morosità, pari all’87% degli sfratti emessi nel 2011, per un totale di 240mila negli ultimi 5 anni.  Nel monitoraggio si rileva che i giovani, con età inferiore a 35 anni, rappresentano il 21% del totale delle famiglie con sfratto per morosità. Si tratta perlopiù di lavoratori precari o che hanno perso, nel corso dell’ultimo biennio, il posto di lavoro.
Le famiglie di migranti rappresentano invece il 26% del totale. Infine i nuclei composti da anziani rappresentano il 38% del totale delle famiglie.
Vendere o comprare?
Nell’ultimo anno in Italia i prezzi del mercato immobiliare sono risultati in brusco calo e per il 2014 si prevede un’ulteriore discesa del 2%, percentuale da sommare a quella stimata nell’ultimo periodo, che si mantiene intorno al 20%.  Le abitazioni possedute dagli italiani oggi valgono meno di cinque anni fa. Il momento è difficile per coloro che mettono in vendita un immobile, sia per i proprietari che tentano di disfarsi di immobili che vanno a braccetto con troppe tasse, sia per le imprese del settore edile. Chi investe oggi sul mattone è certo di fare un vero affare poiché il calo dei prezzi ha “normalizzato” il valore degli immobili. Ma c’è anche chi pensa che questo sia il momento giusto per decidere di ristrutturare la casa, così da conseguire al contempo due scopi: aumentarne il confort e incrementarne il valore.
E Carpi, quanto differisce rispetto al resto dell’Italia? Che incidenza hanno le spese della casa sulle famiglie carpigiane? Siamo più proprietari o più inquilini?
E’ questo l’universo che Tempo tenterà di esplorare nel corso del 2014 proponendosi di approfondire, con un taglio naturalmente locale, i diversi aspetti che il tema della casa suggerisce.

 

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