Fabio Santini è tornato!

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Alla paura del debutto, al tremore dell’esordio, ma tra la partenza e il traguardo nel mezzo c’è tutto il resto… e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è  silenziosamente costruire  e costruire è potere e saper rinunciare alla perfezione…
Niccolo Fabi

“Lui è Woody”.
“Come Woody
Allen?”.
“No, come Woodstock”.
Si presenta così, insieme al suo cagnolino, con la semplicità che da sempre lo caratterizza, il cantante e musicista carpigiano Fabio Santini, da poco rientrato in città dopo la partecipazione a X Factor. Un’avventura la sua, iniziata grazie a una scommessa con la sua ragazza: “l’anno scorso guardando il programma ho detto a Bea, se ce l’hanno fatta loro a entrare, posso andarci anch’io. Lei si è messa a ridere, non credeva fosse possibile senza una spinta”. E invece ce l’ha fatta Fabio, una vita spesa nella musica, superando provini e selezioni: “non avrei mai immaginato di incassare dai giudici quattro sì” e invece la sua interpretazione di Che Cossè L’Amor di Vinicio Capossela li ha convinti tutti. Lui, con la sua voce potente, sporca, e le braccia tatuate con la musica che tanto ama. Poi sono arrivati i Bootcamp e l’incredulità iniziale ha ceduto il passo alla tranquillità: “sapevo di passare – sorride sornione Fabio – ho cantato Elvis, non poteva andare diversamente”. Agli Home Visit, Fabio e i suoi compagni vengono catapultati a Cremona, al Museo del Violino: “solo una volta arrivati abbiamo scoperto quale fosse il nostro giudice. Cantare Come Together dei Beatles davanti a Elio e al vocal coach Alberto Tafuri è stato un momento incredibile, intenso, denso di emozione. Poi, con la consapevolezza di avere sbagliato qualche parola del testo, me ne sono tornato in uno stanzino insieme agli altri, ad aspettare il verdetto. Dopo la ramanzina di rito, Elio ha deciso di scommettere su di me e così, il 10 luglio ho saputo di essere ufficialmente un concorrente della squadra Over 25 di X Factor 7”. Tre mesi dopo, il 10 ottobre, Fabio è entrato nel loft: “il ritmo di lavoro è massacrante, soprattutto il giorno della diretta. Ma i due minuti di fama che ti regala quel palco straordinario valgono tutti i sacrifici e il lavoro fatto”. Cinque i live show a cui il nostro cantante ha partecipato, cimentandosi con Max Gazzè, i Green Day, i Rem, Lucio Dalla. Uscito indenne da due ballottaggi, galeotta è stata Nuntereggae più di Rino Gaetano: “una scelta azzardata. Sapevo che sarei uscito e ho preparato come cavallo di battaglia una delle canzoni che amo di più, Costruire di Niccolò Fabi. Quelle parole sono tatuate sulla mia pelle: cantarle lì è stata una magia. Il momento più bello che io abbia vissuto su quel palco”. Ed è proprio in quei fraseggi lievi, capaci però di scolpire nel cuore parole dense di senso, che Fabio dà il meglio di sè. Con delicatezza. Senza spingere. Senza gridare. Una ninna nanna quasi. Sussurrata con dolcezza, come le belle storie. A dare al format grande appeal sono certamente i quattro giudici: “Elio mi ha sempre supportato, con coraggio ha difeso ogni mia assegnazione, nel bene e nel male. Simona Ventura è una mamma, la più presente nel loft, ci portava spesso da mangiare, chiacchierando con tutti. Mika a causa dei numerosi impegni, aveva sempre fretta e il poco tempo lo dedicava soltanto alle sue Under. Morgan è esattamente come lo vedi in televisione: anticonformista, fuori dalle righe. In perenne ritardo si fermava con noi a parlare di musica, sempre con la chitarra in mano”. Ma X Factor ha dato a Fabio molto più di quanto pensasse: “la convivenza forzata ti obbliga a metterti in gioco. Ho riscoperto la bellezza e il valore delle relazioni umane. Ho stretto rapporti veri, sinceri. Viscerali. In particolar modo con Alan, Valentina, Gaia e Roberta. Vivendo la medesima realtà e la stessa quotidianità, ci siamo raccontati, abbiamo condiviso il passato, le nostre aspettative. E’ stato bello”. Tanti gli aneddoti divertenti che hanno colorato le giornate dentro al loft: “Tony degli Ape Escape ha lanciato la moda della frittura. Dentro a quella casa friggevamo a ogni ora qualsiasi cosa, persino gli hamburger…”. Ma quali sono stati i momenti più duri durante la gara? Quanta la tensione? “In teatro, prima delle performance si sdrammatizzava per dominare l’ansia: il momento più duro è senza dubbio quello del verdetto. Ma quel che più mi mancava erano gli affetti, il non poter comunicare con nessuno al di fuori di quella casa. Non sentendo la mia famiglia, Bea, gli amici… era complicato trovare gli stimoli e la carica necessari per affrontare la gara al meglio. Starsene chiusi dentro a quel loft è dura”. Il ritorno a casa è stato esaltante: “mia madre e Bea hanno organizzato, a mia insaputa, il 26 novembre, una festa al Batard di San Prospero. C’erano tutti, compresi gli amici usciti da X Factor. Rivederli è stato bellissimo, abbiamo cantato e suonato davanti a oltre 200 persone”. E ora? Cosa accadrà? “La mia speranza è che qualcuno mi abbia notato e decida di scommettere su di me”. Fabio, semplice e coi piedi ben piantati a terra, è sincero: “partecipare a X Factor ti regala una grande visibilità. Ora mi godo il momento, faccio qualche data – le prossime sono al Poldo Cafè di Soliera il 6 dicembre con Valentina e il 28 dicembre all’Off di Modena insieme a Valentina, Alan, Roberta e Gaia  – e confido di poter uscire con un album di pezzi miei. Sono aperto a nuove sfide”. L’unica cosa che conta “è continuare a scrivere ciò che esce dalla mia testa e dal mio cuore e cantare”. E su un mercato musicale che pare ricercare originalità a tutti i costi, Fabio è laconico: “io amo la credibilità. Cantare non è solo sinonimo di articolati gorgheggi vocali. Credo occorra tornare alle origini. All’essenza. Al significato delle parole”. Chi vincerà la settima edizione del talent? “Michele”, sentenzia Fabio. “Canta bene”. A buon intenditor…
Jessica Bianchi
 

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