Bper dichiara guerra al gioco d’azzardo

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A Carpi l’aumento del gioco d’azzardo è costante, ma se i numeri assoluti sono ancora bassi a spaventare è il tasso di crescita: sono 18 le sale scommesse attive, 10 delle quali hanno aperto i battenti negli ultimi 4 anni, con un picco di 6 nuove entrate nel 2011, mentre ammontano a 162 i bar con videopoker. Nel 2012 i giocatori patologici in cura a Carpi erano 22: la punta di un iceberg che cela in realtà una zona grigia sommersa di immani proporzioni.  Nel gioco d’azzardo, contrasto è una parola chiave, ancor prima della cura. In città, accanto a Non giocarti il futuro! la rete che cercherà di contrastare il dilagare del gioco nella società, sono numerosi i soggetti che stanno dando il proprio contributo per tentare di arginare un fenomeno drammatico che la crisi ha ulteriormente acuito. Tra questi vi è anche la Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Il Gruppo Bper è infatti una delle prime realtà bancarie a emanare un’apposita circolare, rivolta ai propri 12mila dipendenti, che definisce una serie di iniziative per informare, prevenire e avviare attività di contrasto riguardo alla pratica sempre più diffusa del Gap, gioco d’azzardo patologico, una vera propria dipendenza che colpisce 400mila persone in Italia (alle quali si aggiungono 700mila soggetti ad alto rischio) con esiti spesso drammatici sul piano personale e familiare. “Un’azienda socialmente responsabile – si legge in una nota stampa della banca – dev’essere consapevole che i suoi comportamenti hanno, direttamente o indirettamente, un impatto sulla comunità nella quale opera”. Da questa considerazione è nata la decisione di emanare la circolare che fornisce informazioni sul Gap, su come individuare soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico, su come intervenire nei loro confronti; segnala link e riferimenti utili per individuare Centri di auto, strutture assistenziali e Comunità di accoglienza specializzati; informa di avere inserito, nelle lezioni di educazione finanziaria rivolte agli studenti dalla terza media inferiore in su, alcuni riferimenti sul gioco d’azzardo; ricorda che, alle carte di credito emesse dal Gruppo, sono inibite operazioni di pagamento presso esercizi o siti internet classificati nella categoria merceologica gambling e precisa che Bper non proporrà mai alla clientela l’acquisto di biglietti del tipo Gratta e vinci”. Bper dichiara quindi guerra al gioco d’azzardo e ricorre alle maniere forti per contrastare la ludopatia. Ma come si riconosce un giocatore incallito? Dai prelievi massicci all’inizio del mese, dai contanti che filano via veloci dalla carta di credito, dalle transazioni verso tabaccai, bar, sale da gioco… Una volta identificato, il cliente verrà convocato dal direttore della filiale, che potrà procedere con il blocco del conto corrente. Un’ipotesi tanto plausibile quanto probabile se questi ha un debito aperto. Ma l’istituto di credito farà di più: segnalerà il malato di gioco ai centri di aiuto, alle strutture assistenziali e ai gruppi di accoglienza. La banca è scesa in campo e la rete di contrasto a questa piaga sociale si allarga… ora è il turno delle istituzioni che, con coraggio, debbono fare la propria parte. Magari prendendo ad esempio il piccolo comune bolognese di San Lazzaro dove il nuovo regolamento comunale stabilisce che le sale da gioco non potranno insediarsi in “unità immobiliari situate nell’ambito di centri storici, di insediamenti storici ed edifici tutelati”. Un piccolo passo forse, ma pur sempre tangibile e coraggioso.
Jessica Bianchi

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