“Sono molto vicina ai renziani”

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“Molti temi di cui parla Renzi non mi sono nuovi e sono gli stessi che ho – molto più in piccolo – cercato di portare avanti sin dall’inizio del mio percorso politico nato con l’Ulivo e proseguito attivamente con la nascita del Partito democratico. Purtroppo le aspettative che tanti elettori hanno riposto nel 2007 nel Pd non sono state realizzate e, questo, ha sicuramente portato alla perdita di fiducia non solo da parte dell’elettorato “storico” di Centrosinistra, ma anche da quella parte di elettori che avrebbe desiderato un’alternativa meno ideologica e classista in cui riconoscersi. Credo che la forza e il coraggio di Renzi stiano nell’aver detto tutto ciò fuori dalle sedi di partito, parlando in primo luogo agli elettori e riaccendendo quella scintilla di speranza che era andata persa dopo le Primarie costitutive e con le prime politiche del 2008, perse – a mio avviso – perché non si è avuto allora il coraggio di affrontare un rinnovamento effettivo. Credo invece che il limite di Matteo Renzi sia stato quello di portare avanti in maniera “rivoluzionaria” e prorompente queste idee anche dentro al Pd, facendo alzare le barricate contro di lui. Sono molto vicina ai “renziani” per quanto concerne la visione del partito e le politiche economiche e del lavoro, trovo la definizione un po’ stretta per altri ambiti di interesse, come ad esempio le politiche di cambiamento culturale sui temi di genere e della discriminazione plurima di cui soffrono le donne immigrate, anche non extracomunitarie”.

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