“A fronte del progetto di urbanizzazione di via Aristotele a Modena – sottolinea il presidente, Mirco Arletti (in foto) – Aimag ha compiuto approfondimenti tecnici supportati anche da consulenze esterne per definire le condizioni di tutela dei propri pozzi di Cognento situati in parte su via D’Avia e in parte oltre la tangenziale di Modena. Nei primi mesi del 2012 si è avviato un confronto con Comune di Modena, Provincia ed Hera e si è giunti a un’intesa che prevede due fasce di inedificabilità, una a est di via D’Avia nell’area di urbanizzazione di via Aristotele e un’altra fra la tangenziale e l’autostrada A1. Entrambe le fasce garantiscono, anche in futuro, la possibilità di scavare nuovi pozzi in sostituzione di quelli esistenti. In particolare nell’area di urbanizzazione di via Aristotele, ciò comporterà un arretramento e una significativa riduzione dell’edificato previsto inizialmente. Inoltre sono state stabilite delle prescrizioni sul nuovo costruito quali il divieto di fondazioni con palificazioni profonde e fognature rivestite con doppia camicia. Tale intesa è diventata parte integrante della VIA chiesta alla Regione per il rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo del campo pozzi che, ricordo, i gestori hanno in concessione dall’autorità pubblica. Mi auguro che la Regione accolga queste richieste a tutela dell’acqua di oggi e di domani. Voglio anche rilevare che i pericoli potenziali per i pozzi – i quali pescano in falde che sono alimentate da apporti idrici molto più a monte – risiedono soprattutto nella situazione odierna. L’attuale edificato (l’area in questione è infatti già in buona parte edificata) non è costruito con le tutele e le soluzioni tecniche che l’intesa raggiunta ora ha previsto per il nuovo, inoltre qualora si verificasse un incidente in tangenziale che coinvolgesse mezzi che trasportano liquidi inquinanti (quali ad esempio un’autocisterna contenente gasolio) il nostro attuale campo pozzi, adiacente all’asse viario, si inquinerebbe. Mi auguro quindi che la VIA, oltre a confermare l’accordo raggiunto, contenga anche interventi volti a proteggere i pozzi dai pericoli derivanti dalle infrastrutture e dalle urbanizzazioni esistenti”.
J.B.