Ancora molti i nodi da sciogliere

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I notai di Modena si impegnano in prima persona a proporre e supportare soluzioni concrete e chiare alla problematica giuridica conseguente la demolizione e la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto.  I notai offrono tutto il loro supporto alla Regione, la quale – come ha spiegato la carpigiana  Flavia Fiocchi, presidente del Consiglio Notarile – recependo l’appello dei professionisti ha scritto al Governo  e all’Agenzia delle Entrate “affinché per la demolizione e la ricostruzione di immobili danneggiati si eviti il pagamento ex-novo dell’imposta di registro, unitamente al costo degli atti pubblici necessari alla ridefinizione delle quote di proprietà individuali”. La richiesta, ha spiegato la Fiocchi, è riportata nella missiva dell’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli  inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi e al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. “Con questa comunicazione – ha chiarito il presidente del Consiglio Notarile – Muzzarelli ha raccolto le nostre preoccupazioni e si è rivolto al Governo e all’Agenzia delle Entrate, al fine di avviare al più presto un tavolo di lavoro e confronto sugli incalzanti  temi dei costi, anche fiscali, in fase di ricostruzione, nell’ottica di non gravare ulteriormente su cittadini e imprese danneggiati dal sisma”. Nell’incontro di un convegno organizzato lo scorso 4 luglio dai notai del cratere, e aperto a tutti i professionisti del territorio, con l’obiettivo di mettere a punto le soluzioni contrattuali e i provvedimenti civilistici e fiscali più opportuni, i notai hanno esaminato le fattispecie giuridiche e le ordinanze emanate dalla Regione, sia in materia di edifici abitativi che produttivi, con particolare riferimento alle cause di decadenza dai contributi, ai limiti alla vendita e alla circolazione dei beni ristrutturati con contributo, a tutti i pesanti oneri e condizioni posti a carico dei proprietari, fruitori e ricostruttori.  “Nel rispetto dello spirito delle ordinanze in questione – che auspicano il recupero dei centri storici danneggiati, la rivalutazione delle aree artigianali, industriali e produttive, l’incentivazione degli investimenti e la ripresa economica del nostro territorio – i relatori, tutti provenienti dalle zone piu colpite dal sisma del 2012 , hanno segnalato i passaggi che potrebbero prestare il fianco a dubbi interpretativi e comportare limiti alla circolazione degli immobili ricostruiti o, nel peggiore dei casi, alla revoca dei contributi utilizzati.  La demolizione e ricostruzione dei fabbricati danneggiati – ha concluso Fiocchi – soprattutto se condominii,  passa infatti attraverso fasi di identificazione catastale e di riassegnazione a oggi non neutre dal punto di vista impositivo”.

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