A dare il via alla nostra storia ci sono un pranzo decisamente troppo abbondante, come si conviene in Emilia, una zia maestra vittima di tanto ben di Dio e la sua strana eredità: un quaderno e un mazzo di carte da mercante in fiera che ritrae i personaggi più stravaganti di Lambertone, nel Modenese. Ed ecco il Pit, il mitico meccanico, che con una scommessa impossibile ha cambiato il corso di una vita; i restauratori, due fratelli che dopo un litigio non si sono parlati per venticinque anni; l’imbianchino-attore e il materassaio, quest’ultimo uomo di fede e di speranza, coinvolto, suo malgrado, in una vincita milionaria da recuperare a ogni costo. C’è anche la Clotilde, consorte del farmacista, ex aspirante cantante e ora ispiratrice di miracolosi preparati galenici che fanno la felicità delle mogli del paese; e c’è l’Emilia, per tutti Dominique la Furia, che ha lavorato tanto all’Olmo Giallo per la gioia dei maschi lambertonesi. Non mancano neppure il soldato, il birocciaio, il maniscalco e l’acquaiolo… Ritratto ironico e sentimentale di una terra laboriosa e ospitale, dove la gente brinda a Lambrusco e non perde mai la voglia di sorridere, “Emilia la dolce” è una storia che in fondo appartiene a tutti noi: le umane faccende degli abitanti di Lambertone ci riportano a un’Italia di provincia che non è scomparsa, ma si è solo un po’ nascosta dietro ai ritmi della modernità.
L’incontro di venerdì 12 luglio, alle 21, in Piazza Garibaldi, fa parte del ciclo “Ne vale la pena”. Conduce Pierluigi Senatore caporedattore di Radio Bruno.