Hera e Aimag: 1 a 0 palla al centro

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Hanno sorpreso le parole pronunciate da Maurizio Chiarini, ad di Hera – nonché riconfermato vicepresidente di Aimag – durante la presentazione del bilancio di sostenibilità della multiutility modenese: “entreremo in concorrenza con Aimag e, al prossimo bando per la distribuzione del gas, faremo la nostra gara per vincere”. Una dichiarazione di guerra? “Quando facevo il sindacalista, tanti anni fa, i migliori accordi li ho sempre fatti quando eravamo sul punto di rottura”, ha prontamente risposto Mirco Arletti, presidente di Aimag. Secondo Arletti, Hera – che detiene già il 25% delle azioni di Aimag – avrebbe tentato, attraverso questa dichiarazione dalle “tinte forti”, di “riaprire la discussione con la proprietà. Sono convinto che la prospettiva di integrazione tra le due realtà sia da perseguire perchè da ciò potrebbero derivare un ulteriore sviluppo industriale di Aimag e una difesa della sua territorialità”. Per riavviare la trattativa però, iniziata circa quattro anni fa e mai giunta al capolinea, “i sindaci devono riprendere la discussione”. Un iter lungo poiché i primi cittadini non hanno potere decisionale: la trattativa, infatti, deve passare al vaglio dei Consigli Comunali e ottenere il consenso delle maggioranze, prima di riapprodare nelle Giunte. “Un percorso che va gestito bene e può trovare esito positivo solo se l’auspicata integrazione avverrà con accordi industriali che assicurano uno sviluppo concreto di Aimag”, sottolinea Arletti. Sull’affondo di Chiarini, Mirco Arletti cerca di smorzare i toni: “Hera evidentemente sperava di chiudere più rapidamente l’operazione, ma ricordo che, nel maggio scorso, prima delle scosse di terremoto, i Comuni stavano valutando il valore di Aimag e definendo le proposte da negoziare con Hera per chiudere partita. Il sisma ha cambiato l’agenda”. La palla insomma torna nelle mani della politica e, come aggiunge lo stesso Arletti, la partita si annuncia lunga. “Mancano poco meno di 12 mesi alle Amministrative 2014 e i Comuni hanno ritenuto, anche per correttezza istituzionale, di non mettere in mano ai nuovi sindaci un percorso avviato, bensì di posticipare la trattativa dopo l’appuntamento elettorale. Voglio sperare che da lì si possa riprendere rapidamente la discussione, se non sarà possibile ed Hera sarà un nostro concorrente, accetteremo la sfida”.
J.B.

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