Le donazioni calano, ma la richiesta di sangue da parte degli ospedali è sempre alta. E’ il primo problema che Fabio Marani, neo presidente Avis di Carpi, deve affrontare: il terremoto ha lasciato il segno e i numeri delle donazioni parlano da soli. “Ogni anno, in media, l’Avis di Carpi arrivava a raccogliere 6mila unità di sangue circa ma abbiamo chiuso il 2012 a quota 4.766 e nei primi mesi del 2013 la tendenza persiste”. Marani definisce il calo “vistoso” e, insieme al resto del Consiglio dell’associazione, sta cercando soluzioni per tornare, il più velocemente possibile, alla normalità.
“A causa del terremoto, la sede Avis, ospitata presso l’Ospedale di Carpi, è stata dichiarata inagibile ed evacuata – racconta Marani – e ci siamo trasferiti presso la sede operativa più vicina, che era quella di Soliera. Quando l’associazione di Mirandola è rientrata nei locali ci ha donato l’autoemoteca che abbiamo collocato nel campo da basket del Circolo Guerzoni per tre mesi. A novembre del 2012 siamo finalmente rientrati nella sede presso il Ramazzini ma i disagi hanno scoraggiato numerosi volontari. Oggi c’è da riprendere il giro”. In Emilia Romagna è stato raggiunto da tempo l’obiettivo dell’autosufficienza e “la parte eccedente di sangue raccolta – spiega Marani – viene utilizzata in altre regioni, come la Sardegna e il Lazio. Oggi è la qualità a costituire una priorità, perché un sangue di qualità riduce drasticamente i tempi di recupero dei pazienti beneficiari delle donazioni”. Malati di tumore, vittime di incidenti, pazienti sottoposti a interventi chirurgici, a loro sono destinati il sangue e il plasma che l’Avis raccoglie. “Cerchiamo gente giovane e sana: per poter diventare donatori è sufficiente avere 18 anni – ci dice Roberta Reggiani, consigliera Avis – ed essere in buona salute. Il donatore ha il vantaggio, tra l’altro, di essere tenuto costantemente sotto controllo”. L’intervallo minimo tra due donazioni di sangue è di 90 giorni, nel caso della plasmaferesi l’intervallo è di 60 giorni. Avis di Carpi inizierà la propria campagna di sensibilizzazione nel pomeriggio di domenica 30 giugno con un’iniziativa presso il Parco delle Rimembranze vicino all’ospedale: ci saranno palloncini e truccabimbi per i più piccoli, mentre ai loro genitori verrà spiegata l’importanza del donare sangue.
Sara Gelli