Corsi di recupero, lezioni di italiano agli alunni stranieri, laboratori artistici, progetti per studenti in difficoltà: ogni scuola ha dovuto rinunciare a qualcosa in conseguenza della riduzione del Fondo di istituto, che serve alle scuole per pagare i docenti nelle attività aggiuntive alla lezione. La riduzione è stata in media del 20% alle superiori e del 30-40% alle elementari e medie, ed è stata destinata al pagamento degli scatti di stipendio del 2011 per il personale scolastico, attraverso un accordo fra il Ministero e una parte dei sindacati. Il preside del Liceo Scientifico M. Fanti Gian Michele Spaggiari ha spiegato le difficoltà di questa situazione: se lo Stato attingerà al Fondo d’istituto anche il prossimo anno, per pagare corsi, laboratori e progetti – ha detto numeri alla mano – si potrà contare quasi esclusivamente sui contributi esterni dei genitori o di enti privati. E quella che dice Spaggiari è la verità confermata da dirigenti e insegnanti di altre scuole. “Anche l’Istituto Comprensivo Carpi Centro – ribadisce il dirigente Rossana Rinaldini – come tutte le scuole sul territorio nazionale, anche se in misura differente, ha subito una riduzione del Fondo d’istituto. Il tutto per noi si traduce in una riduzione del 40% circa! E’ il prezzo che abbiamo pagato per ripristinare e sanare la situazione del personale che aveva maturato gli scatti nell’anno 2011”. I tagli sono più o meno uguali in tutte le scuole dove sono stati ridotti in maniera significativa il fondo per gli stranieri, i laboratori, i compensi aggiuntivi per i docenti che hanno funzioni strumentali, cioè che si occupano di prevenzione del disagio, integrazione e di alunni con disturbi specifici. “Come Collegio Docenti dell’Istituto Comprensivo Carpi 2 – spiega l’insegnante della scuola elementare G. Rodari, Enrica Malavasi – abbiamo stabilito alcune priorità per destinare ciò che rimaneva del Fondo d’istituto ridotto di quasi la metà: salvaguardare gli incarichi istituzionali per garantire il funzionamento della scuola è stata la nostra prima preoccupazione. Il rischio era quello di piombare nel caos senza vicari e coordinatori di plesso. Pur dovendo rinunciare ad alcuni progetti, abbiamo selezionato quelli che interessano più classi o l’intera scuola e quelli pluriennali”. Abituato a fare “con quello che c’è”, il dirigente scolastico del Comprensivo Carpi Nord, Federico Giroldi, per finanziare i progetti ha attivato risorse alternative accedendo ai fondi stanziati in occasione del sisma dall’istituto di credito Unicredit e avvalendosi del supporto della Coop Sociale Nazareno per garantire il sostegno pomeridiano ai ragazzi con disagio scolastico. “Quest’anno – conclude il dirigente scolastico del Liceo Fanti Spaggiari – ce l’abbiamo fatta e, grazie alle economie del passato, abbiamo dato copertura finanziaria ai progetti ma come faremo a garantire in futuro quella qualità a cui abbiamo abituato l’utenza? La riduzione del Fondo d’istituto costituisce infatti un inquietante precedente e, anche il prossimo anno, lo Stato potrebbe decidere di attingere risorse da lì. Il contributo delle famiglie a questo punto diventa fondamentale”. Il contributo volontario va dai trenta euro delle scuole medie ai 110 delle superiori e, oltre a coprire le spese assicurative e il libretto delle giustificazioni, viene utilizzato dalle scuole per garantire e potenziare l’offerta formativa.
“Nella nostra scuola – conferma Enrica Malavasi – le dotazioni di maggior prestigio (aula informatica, lim, video microscopi, home theater) sono state regalate dai genitori”.
Sara Gelli