Prontofarmaco: un buon inizio

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Un servizio che permette di garantire la consegna dei farmaci a domicilio e l’assistenza in alcune piccole pratiche burocratiche, come ad esempio la prenotazione di un esame. E’ Prontofarmaco, il progetto messo a punto grazie alla collaborazione tra Croce Rossa, Federfarma e Comune di Carpi che ha debuttato lo scorso marzo a Carpi. I beneficiari del servizio sono anziani, ammalati o coloro che, momentaneamente, sono impossibilitati a lasciare l’abitazione e non sono in grado di recarsi in farmacia per l’acquisto di un farmaco o la prenotazione di un esame specialistico. Su richiesta dei cittadini, che devono chiamare il numero 059.654463, gli operatori delle Croce Rossa si fanno carico di queste commissioni, recandosi presso le abitazioni per ritirare la documentazione necessaria, con la quale poi presentarsi in farmacia e svolgere l’operazione richiesta. Un primo bilancio a due mesi dall’attivazione di Prontofarmaco evidenzia come il servizio risulti gradito alla fascia di età più alta: 15 infatti le richieste pervenute alla Croce Rossa di Carpi, di cui 12 di persone anziane e 3 di persone con difficoltà momentanee.“Il servizio – sottolinea il presidente del Comitato di Carpi della Croce Rossa, Massimo Re – piace molto soprattutto agli anziani”. Il protocollo, messo a punto unendo le competenze dei farmacisti del territorio e della Cri locale, ha l’obiettivo di assicurare la dispensazione di medicinali direttamente presso i domicilii con un servizio diurno, da portare a termine nell’arco delle 24 ore. In questo modo è possibile consegnare direttamente a casa farmaci di prescrizione e automedicazione, materiali sanitari, alimenti per neonati e prodotti per la prima infanzia. “L’assistenza ai cittadini – spiega Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena – è da sempre un aspetto molto importante del nostro lavoro, che va ben oltre la semplice distribuzione di medicinali. Siamo felici di poter dare il nostro contributo a questo progetto, il diritto alla salute è un aspetto fondamentale del nostro sistema sociale e non è pensabile che oggi a qualcuno possa essere negato, solo per l’impossibilità di recarsi in farmacia”.

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