Comune bocciato dai tecnici

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“Il Collegio esprime parere negativo circa l’opportunità di dar seguito alla suddetta proposta nei termini sin qui prospettati”. Sta tutto in queste poche righe, a pagina 5 del verbale depositato agli atti il 12 dicembre scorso, il parere del Collegio dei Revisori del Comune di Carpi – composto dal presidente Eugenio Caperchione, Nadia Monari e Giorgio Bigarelli – che sta infuocando il dibattito politico in quest’ultimo scorcio di 2012. Una secca ‘bocciatura’ dell’operazione prospettata dall’Amministrazione, ovvero il ricongiungimento anticipato della proprietà dei terreni sui quali si trova la Polisportiva Dorando Pietri – di proprietà comunale – con gli stabili sopra costruiti – che attualmente ospitano Polisportiva, Judo Club e Società sportiva La Patria. Ricongiungimento che, tra 19 anni dovrebbe comunque verificarsi, per estinzione del mutuo di cui il Comune è fideiussore, ma che l’Amministrazione vorrebbe anticipare, riscattando la proprietà superficiale e versando il corrispettivo alla Polisportiva. L’operazione, almeno nelle intenzioni dichiarate, dovrebbe servire a dotare il Comune di un nuovo magazzino di circa 2mila metri quadri, necessario in quanto quello attualmente in uso in via Watt dovrebbe andare ad Aimag. Il collegio indipendente e “chiamato a esprimere un motivato giudizio di congruità, di coerenza e di attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti” ha espresso alcune perplessità sulla scelta di non procedere a costruire una nuova struttura o ad acquistarne una disponibile sul mercato, benché ne siano state esaminate cinque lo scorso anno, una delle quali considerata adatta allo scopo; sul valore – troppo alto, secondo il tre revisori – che la perizia ha attribuito alla Polisportiva; sulla mancata contrattazione del prezzo, normale in tutte le compravendite e, a maggior ragione, in un frangente in cui la controparte – la Polisportiva appunto – si trova in grandi difficoltà economiche; i costi da sostenere per la riconversione della struttura assai vetusta e, infine, le entrate ricavabili dall’utilizzo della struttura. E’ la prima volta nella storia del Comune che il Collegio dei Revisori esprime, all’unanimità, parere negativo su un’operazione della Giunta, e pare che questo abbia fatto infuriare molti membri della Maggioranza di Palazzo Scacchetti, tanto da far esprimere duri giudizi sui tecnici. Sia come sia, l’Opposizione – Alleanza per Carpi, PDL e Lega, con l’unica assenza di Lorenzo Paluan, del Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista, che ha però espresso riserve analoghe in altre sedi – ha presentato le proprie obiezioni nel corso di una conferenza stampa unitaria. “Le trattative tra l’Amministrazione e la Polisportiva risalgono almeno al mese di marzo dello scorso anno – ha dichiarato Giliola Pivetti di ApC – e né noi né i revisori siamo mai stati informati e questa è la prima grande anomalia. Poi segnalo una strana coincidenza: la perizia stabilisce una somma che è equivalente al debito della Polisportiva. Inoltre, non c’è stata contrattazione di sorta, come se tutta l’operazione fosse un treno in corsa su un binario ben oliato, che deve per forza giungere alla destinazione prestabilita. Di questi tempi 1 milione e 800mila euro – il costo previsto dall’Amministrazione – rappresentano un esborso non indifferente per una comunità già provata da crisi e sisma. Con la stessa cifra si potrebbe acquistare un capannone nuovo, a norma, e così ritrovarsi, tra qualche anno, in possesso non già di 2mila, bensì di 10mila metri quadri di stabili”. Non meno impietoso è il giudizio del capogruppo del Pdl Roberto Andreoli: “la Maggioranza sostiene che la nostra opposizione al progetto si basi su presupposti ideologici, ma la verità è che non sta in piedi dal punto di vista economico. Si dica chiaro e tondo che si tratta di un intervento sociale per salvare il luogo di ritrovo di qualche centinaio di carpigiani, piuttosto che camuffarlo come un affare vantaggioso. Certo è che, se si salva la Dorando Pietri, allora il sistema dovrà valere anche per tutte le altre realtà in difficoltà. Se l’Amministrazione proseguirà noi presenteremo un esposto alla Corte dei Conti”. Se per Argio Alboresi (Lega Nord) “il Comune alza di un punto l’IMU per poi dare soldi a realtà che non stanno in piedi”, il consigliere indipendente Luca Lamma invita a non dimenticarsi che “la Polisportiva è stata foraggiata ogni anno, con 52mila euro dei carpigiani”. Anche Lorenzo Paluan è lapidario: “la scelta di togliere le castagne dal fuoco alla D. Pietri può essere legittima e anche da rivendicare politicamente con un certo orgoglio, se si crede nel valore sociale di certe scelte, di ieri e di oggi, ma per favore, evitiamo di ammantare le scelte politiche di ipocrisie ‘tecniche’, o almeno facciamolo con meno sicumera”. Una cosa è certa: la questione è destinata a far discutere ancora per molto, dentro i consessi politici e per le strade della città.
Marcello Marchesini

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