Arriva la neve

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Nei prati attorno al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che si trova nella immediata periferia della città di Modena, questa mattina i tecnici dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena hanno rilevato una estesa brinata. A detta degli esperti sono gli effetti della notte serena e di temperature basse, scese nella stazione meteo del Campus di Ingegneria a -4.4°C, mentre in centro città la temperatura minima è stata di + 0.3°C.

“Qualcuno – commenta il metereologo Luca Lombroso – comprensibilmente si chiede, ma il global warming? Effettivamente la torrida estate scorsa e l’autunno mite possono aver tratto in inganno, ma le temperature attuali sono solo leggermente sotto le medie stagionali, comunque ben lontane non solo dai valori del nevone di febbraio 2012 ma anche dalle gelide irruzioni di dicembre 2009 e 2010. Al più, rispetto a questi episodi, il freddo è leggermente in anticipo”.

Di giorno, però, il sole ha fatto risalire la colonnina di mercurio che nella giornata di oggi giovedì 6 dicembre, è arrivata ad assestarsi attorno a valori di 6.5°C nella stazione storica dell’Osservatorio sul torrione orientale di Palazzo Ducale e attorno ai 7.2°C al Campus di Ingegneria, valori non insoliti per il periodo.

L’attesa, anche perché annunciata, è comunque per la neve. Per capire cosa succederà è utile fare un’analisi sinottica vasta. “Al Polo Nord – spiega Luca Lombroso – la scorsa estate i ghiacci marini hanno raggiunto il minimo storico, facendo sì che, anziché riflettere i raggi del sole grazie al ghiaccio, il mare ha assorbito calore. Ancora oggi i ghiacci artici sono al minimo storico. Sono eventi che ci sembrano lontane conseguenze del global warming, ma che hanno una ripercussione non solo sugli orsi polari ma su tutta la circolazione generale dell’atmosfera, fra cui deviazioni delle correnti a getto che guidano le perturbazioni e spostamenti delle masse d’aria polari o artiche. Quello che avviene in questi giorni, con l’Europa coinvolta da una vasta colata di aria fredda, non è direttamente attribuibile a tutto ciò, ma è in linea con quello che ci si attende: sconvolgimenti non solo climatici ma anche dei fenomeni meteorologici quotidiani, anche se, al momento, non vi saranno condizioni da record per la nostra penisola”.

Previsione. Più nello specifico, il fronte freddo polare atteso nella giornata di venerdì 7 dicembre attraverserà anche le nostre zone, apportando nevicate in estensione dall’Emilia occidentale per tutto il resto della regione. Secondo gli esperti è attesa una nevicata “moderata”, di alcune ore, praticamente dal crinale appenninico al Po, da cui sarà esclusa in parte la costa adriatica. Dopo una fredda pausa nella mattina di sabato 8 dicembre, nel pomeriggio i fiocchi di neve potrebbero tornare a cadere nel modenese, lambendo e interessando meno il reggiano, per la cosiddetta “ritornante da est”. Seguiranno, quindi, giornate ulteriormente più fredde, con temperature di alcuni gradi sotto la media.

“Gli spostamenti del in transito, anche solo di 50 km, – spiega Luca Lombroso – sono piccoli rispetto alle dimensioni del pianeta, ma risultano essere determinanti per calcolare la quantità di neve e pertanto sui centimetri non si può essere molto precisi. Il suggerimento è però di stare pronti con tutte le necessarie attrezzature invernali e di prepararsi ad ammirare uno dei più grandi spettacoli della natura: l’atmosfera è una vera e propria

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