Speciale Primarie – Benedetti: Laura Puppato per innovazione e sviluppo tecnologico

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Matteo Benedetti è un 27enne di Verona, un master in information technology, nella vita si occupa di sicurezza sul lavoro, ha dieci anni di militanza all’interno del Pd e ha partecipato alla redazione del programma di Laura Puppato. Sceglie di presentarla come un politico che viene dal territorio, e ha avuto modo di dare buona prova di sé come primo cittadino di Montebelluna, cittadina della quale è stata sindaco, dal 2002, per ben dieci anni, nel corso dei quali ha ottenuto quattro importanti riconoscimenti: premio come miglior politiche familiari, per i giovani, per l’ambiente e, infine, la nomina di primo sindaco cinque stelle d’Italia: “Il buon Beppe Grillo ha ritenuto che lei fosse il miglior amministratore d’Italia. Inoltre Montebelluna, mentre era primo cittadino, ha ottenuto il riconoscimento di essere il comune con il più alto PIL pro capite”. Questi premi rispecchiano, secondo Matteo, i punti forti della politica della Puppato. “Ha deciso di candidarsi perché stanca della contrapposizione molto personalistica tra Renzi e Bersani, mentre il suo desiderio è che si discuta sugli obiettivi precisi del programma. Per la Puppato l’Università dev’essere centrale nel formare la classe dirigente della nazione e per questo non si può pensare che ogni studente abbia un ateneo sotto casa, perché questo disperderebbe le risorse abbassando il livello, occorre inoltre scardinare i baronati e, non meno importante, aprirsi al mondo del lavoro”. Il punto chiave del messaggio di Puppato si potrebbe riassumere, secondo il suo giovane sostentare, nel binomio ricerca e innovazione. “Se la Green Economy è un buon concetto nato negli Anni ’90, ora occorre passare alla Blu Economy, basata su tecnologie avanzate. Se l’una prevede la riduzione della produzione di CO2, la Blu dice che è possibile ridurla a zero: se la Green parla di riduzione dell’impatto delle aziende, la Blu propone di rendere ogni parte e prodotto dell’azienda riutilizzabili per una nuova produzione. Questa è la vera scelta da fare per uscire dalla crisi”.
Marcello Marchesini