Un contratto di lavoro presso un’azienda di servizi per la taratura di strumenti meccanici che non è stato rinnovato nonostante l’impegno profuso, una crisi devastante che penalizza soprattutto i giovani, il desiderio di migliori prospettive occupazionali: sono alcune tra le motivazioni che hanno spinto il carpigiano classe 1989 Gianluca Fornetti a partire per Bristol lo scorso 5 ottobre. A tutto ciò si aggiunge ovviamente anche l’opportunità di migliorare la conoscenza della lingua inglese. “Dopo un anno di impegno e dedizione al lavoro – ha raccontato Gianluca, che ha conseguito il diploma presso l’Itis L. Da Vinci nel 2009 – sono stato lasciato a casa il 31 agosto, con mia grande delusione, soprattutto per la motivazione che mi hanno dato, che è all’incirca la stessa che danno a noi giovani di questi tempi: Gianluca, siamo molto dispiaciuti, ci sei stato incredibilmente d’aiuto, sei una persona di valore, ma purtroppo siamo vittime di una crisi troppo grande, e vorremmo lasciare a casa altra gente che è meno meritevole di te, ma putroppo loro sono a tempo indeterminato e con famiglia. Tu, invece, sei giovane e non avrai problemi a trovare altri lavori. Dopo il mancato rinnovo del contratto ho cercato qualche altro impiego, ma mi sono reso conto che una buona dimestichezza con la lingua inglese è una prerogativa importante per tante aziende, e così, mi sono iscritto a una prestigiosa scuola di lingua inglese a Bristol, chiedendo inoltre l’accomodation, ovvero la possibilità di vivere presso una famiglia del posto. La mia giornata è occupata dalle lezioni a scuola. Inoltre, alcune sere alla settimana partecipo anche ai social programms organizzati dalla scuola per consentire agli allievi di avere ulteriori occasioni di socializzazione e dialogo in lingua inglese. Dal momento che proveniamo da diverse nazioni, durante questi momenti, si creano sempre piacevoli e formativi scambi culturali”.
Sul fronte della situazione occupazionale e della crisi, Gianluca non ha dubbi: “qui a Bristol è semplice trovare lavoro e non c’è bisogno di inviare una miriade di curriculum vitae prima di trovare qualcuno che risponda. Essendo una città universitaria e turistica, è disseminata di ristoranti, caffè e negozi in cui poter lavorare finchè non si finiscono gli studi o non si trova l’impiego desiderato. Inoltre, parlando con i ragazzi della città, ho constatato che dopo essersi laureati con merito si viene assunti senza troppe difficoltà in un ambito inerente il proprio percorso di studi e senza dover passare da uno stage non retribuito all’altro. A Bristol se hai delle capacità e ti impegni, non hai difficoltà a emergere e a ottenere, in un breve lasso di tempo, un contratto a tempo indeterminato. Da noi, invece, le qualità, purtroppo, passano sempre più in secondo piano, a favore di interessi economici e contrattuali dell’impresa, che del resto, considerata la grave recessione, non posso biasimare”. E anche per quanto riguarda il modo di vivere nella città inglese, Gianluca si dichiara soddisfatto: “in generale, si vive bene qui: c’è più organizzazione, serietà e disciplina in ogni aspetto, ma il mio futuro lo vedo in Italia. Una volta terminata la scuola, e rientrato a Carpi per trascorrere le vacanze di Natale con la mia famiglia, dovrò decidere se restarvi e cercare subito un’occupazione, oppure ritornare a Bristol, o in qualche altra città britannica, per qualche mese ancora, al fine di perfezionare ulteriormente la mia conoscenze della lingua e cercare di costruirmi una valida preparazione, per affrontare al meglio la realtà lavorativa italiana che, purtroppo, credo sarà ancora difficile almeno fino alla metà del 2013. In fondo, non chiedo tanto, vorrei solo trovare un lavoro che sia gratificante a livello personale e di crescita professionale, e che mi garantisca un po’ di stabilità”. Un desiderio, quello di Gianluca, che fino a qualche anno fa pareva scontato, ma che oggi ha assunto le sembianze di un sogno dai contorni sempre più sbiaditi.
Chiara Sorrentino