Un murale per dire che Carpi è contro le mafie

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“Sono contento e commosso di essere qui stasera, nell’anniversario dell’assassinio di mio padre. Le cosa da dire sarebbero tante, e tra le altre una delle più importanti è che la nostra presenza qui, oggi, sta a dimostrare che la lotta alle mafie deve e può essere portata avanti anche da cittadini comuni, senza bisogno di eroi. Scegliere qualche figura eroica è infatti in un certo senso pericoloso per una comunità, perché le persone, delegano ogni responsabilità a quei due o tre personaggi, sentono di potersene stare comodamente in casa, sentendosi in pace con la coscienza, magari perché si è visto in tv qualche programma di approfondimento o qualche film sulla mafia. No, così è troppo semplice. Questo murale, forma d’arte che tra l’altro amo molto, unisce simbolicamente la Calabria e l’Emilia-Romagna, che è stata terra di resistenza in passato e deve esserlo ancora oggi”. E’ con queste parole piene di emozione che Giovanni Tizian, il giornalista che a causa delle minacce ricevute per le sue inchieste sulle infiltrazioni delle mafie nel ricco e, spesso, inconsapevole nord Italia vive da tempo sotto scorta, ha ringraziato i ragazzi del presidio di ‘Libera’ Carpi e Unione Terre d’Argine che ieri sera hanno inaugurato, presso il muro di Piazzale della Meridiana a Carpi, il murale dedicato, tra gli altri, anche a suo padre, Giuseppe, onesto funzionario di banca ucciso dalla ‘ndrangheta a Bovalino negl 1989, ad appena 36 anni. Il giornalista ha partecipato all’evento insieme alla madre Mara, alla zia Beatrice e ad altri componenti della famiglia. “La vicenda di mio padre rappresenta quella di tanti uomini onesti, che sono stati ammazzati semplicemente per non aver voluto rinunciare a fare il proprio dovere. Una vittima che non ha ancora ricevuto giustizia dalle istituzioni, ma stasera voglio dire, vedendo tutti voi qui, che posso farne anche a meno di questo riconoscimento, se ho il vostro, quello della società civile”. Il murale, che reca la scritta ‘Carpi contro le mafie’, ritrae diversi personaggi che, carpigiani e non, si sono impegnati in vario modo nella lotta per la legalità e l’impegno per la propria comunità e contro le ingiustizie: insieme a Tizian da oggi il muro adiacente all’edificio di Poste italiane è occupato dai volti di Giovanni Falcone, Odoardo Focherini, Peppino Impastato, Bernardino Ramazzini, Ciro Menotti e Delia Gasparini. Un segnale chiaro e forte che i ragazzi di Libera hanno voluto lanciare alla cittadinanza, segnale che riecheggia nelle parole della coordinatrice Francesca Notardonato: “Peppe Tizian era uno di noi, una persona normale ma che non voleva piegarsi alla disonestà che vedeva intorno a sé. La sua storia ci insegna che il contrasto alle mafie e l’educazione alla legalità ci riguardano in prima persona. Non deleghiamole ad altri, ma facciamo tutti la nostra parte”.