Con l’ingegnere Augusto Gambuzzi, presidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Modena, partiamo dai terremoti del 20 e 29 maggio e dall’impegno che la situazione ha richiesto ai professionisti del settore. Un impegno professionale, ma anche umano, perché per fare i sopralluoghi e rendersi conto di quanto successo hanno messo a repentaglio la loro vita. Gambuzzi, ad esempio, ricorda il collega Gianni Bignardi, ingegnere sessantaduenne di Mirandola, morto nel crollo parziale di un edifico a San Felice sul Panaro.
*b*E’ un momento difficile per l’intero settore investito da pesanti critiche per il modo in cui si è costruito. Che ne pensa?+b+
“Ribadisco con fermezza che i professionisti operativi all’indomani del terremoto hanno proceduto a verificare l’agibilità degli edifici fotografando la situazione dopo il terremoto. Si tratta per la maggior parte di costruzioni realizzate rispettando tutte le norme in vigore negli anni passati e che non prevedevano sollecitazioni così intense.
Spetta alla giustizia invece stabilire se ci sono responsabilità penali per costruzioni che quelle norme non le hanno rispettate.
E’ vero anche che il quadro normativo è cambiato spesso nel corso degli anni e questo ha provocato grande incertezza”.
*b*Che tipo di forze avete messo in campo?+b+
“C’è stata una disponibilità enorme da parte dei colleghi, in particolare strutturisti. Ricordo che domenica 20 maggio, nel primo pomeriggio eravamo una ventina, pronti a effettuare i primi sopralluoghi sugli edifici pubblici e privati dove fosse richiesta la nostra presenza e a titolo gratuito”.
*b*C’è stato chi ha lavorato gratis e chi invece ha richiesto un compenso. Presidente, può fare un po’ di chiarezza?+b+
“Abbiamo definito alcune regole ma non per fornire delle prestazioni professionali gratuite. Durante il mese successivo al terremoto, un centinaio di iscritti all’Ordine degli Ingegneri ha fatto sopralluoghi gratuiti mettendoci anche la benzina: andavano sul posto e davano le prime indicazioni ma non hanno rilasciato certificati, perchè il certificato è una prestazione professionale.
E’ stata un’opera di volontariato come quella di chi va e dà una mano a montare le tende o a cucinare e servire i pasti caldi: alcuni professionisti si sono resi disponibili a fornire indicazioni a quei cittadini che erano disorientati ma le certificazioni richiedono un maggior livello di approfondimento e studio”.
*b*L’Ordine ha stabilito cifre minime e massime?+b+
“Recentemente abbiamo dato parametri di riferimento per gli edifici industriali. L’Ordine dà delle indicazioni ed è sempre disponibile qualora venga segnalato un caso a verificare se sia una situazione anomala o meno”.
*b*Avete ricevuto segnalazioni di comportamenti scorretti da parte di professionisti in questo periodo?+b+
“Abbiamo avuto qualche segnalazione e ci stiamo attivando. Noi possiamo intervenire solo sotto il profilo deontologico e, se il nostro iscritto ha commesso abusi o mancanze, può essere sottoposto a pene disciplinari”.
*b*E’ il Regio Decreto del 1925 che stabilisce le pene: avvertimento, censura, sospensione e cancellazione dall’albo.
Che conseguenze ci sono?+b+
“Non siamo un tribunale, dal quale dipendono le conseguenze di carattere civile e penale. La sanzione dell’Ordine degli Ingegneri comporta conseguenze a livello professionale perché, in caso di sospensione dell’iscritto, l’attività di tutti i suoi cantieri verrà sospesa”.
Sebbene il Regio Decreto del 1925 attribuisca al Consiglio dell’Ordine il potere di deliberare, “noi – spiega Gambuzzi – attendiamo solitamente la fine dei procedimenti di carattere civile e penale avviati, prima di definire eventuali sanzioni”.
Sara Gelli