Jungo e dintorni…

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Ciao a tutti, dopo l’entusiasmante Jungo Emilia tour che ci ha portato a surfare tra le province di Modena e Reggio (al quale vi consiglio vivamente di partecipare la prossima volta) oggi ci addentriamo in un altro simpatico argomento. L’area tematica è sempre la stessa: la mobilità. L’idea parte da una difficoltà che ho trovato nel cambiare le mie abitudini. L’insormontabile dilemma di cui vi parlerò questa settimana è: “adesso che non ho più la macchina, come cavolo faccio ad andare a fare la spesa?”. Una domanda che, prima di andare a vivere da solo, non mi ero mai posto, dal momento che non pensavo io agli approvvigionamenti ma, di necessità virtù, mi sono messo all’opera. Già dalle prime settimane sentivo un certo disagio nel cercare di andare al mercato contadino il sabato mattina. In bicicletta infatti era decisamente scomodo girare con una borsona della spesa attaccata al manubrio o legata al portapacchi, figuratevi quando ci ho provato con due e le sacche laterali della bici piene… E’ stato paragonabile a un tentativo di omicidio-suicidio stradale. Per fortuna le piste ciclabili non mancano sulla via per casa. Insomma niente di fatto. Idea bocciata. Tornare alla macchina? Nein! E poi come pagherei i contadini se tutti i soldi li spendo per fare benzina, assicurazione…?

“Accipicchia – ho pensato – in Trentino ho visto una marea di famigliole composte da lei, lui e pargolo rigorosamente agganciato alla bicicletta con un carretto! Figurati – mi son detto – se non hanno pensato a un oggetto per chi deve portare cose e non eredi”. Da lì è partita la mia ricerca. Carretto per la bicicletta. Internet alla mano, vedo cosa offre il mercato. Decine di modelli. Analizzo e comprendo subito che non avrei avuto modo di metterlo nel mio cantinino. Troppo grandi. “Figurati se non c’é uno squilibrato che si è inventato il carretto pieghevole”. La risposta è arrivata immediata. Certamente! 160 euro, un po’ caro, ma nulla rispetto ai 10mila di un’auto. Lo acquisto e inizio subito a utilizzarlo. Amore a prima vista. Non si avverte il peso, si aggancia e si sgancia in un attimo. Diventa un carrello da portare a mano. Per voi ho provato a fare la spesa all’ipermercato, cosa che faccio solo se costretto sotto minaccia, ma di questo ne parleremo un’altra volta. Devo dire che ci vuole meno tempo, non si devono spostare le sporte in macchina, perché il baule si porta nel supermarket e si trova parcheggio proprio davanti all’ingresso. In bicicletta, dalla piazza, ci vogliono 13 minuti. Provate a cronometrarvi con la macchina e vediamo chi fa prima! Ovviamente il carretto vien comodo per qualunque cosa che non stia in uno zainetto, oltre che per fare la spesa. Io ci sto facendo il trasloco, pian piano… Quando passo per la piazza, fermatemi pure. Vi spiegherò volentieri.

Luca “Locco” Severi

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