“Rischiamo il dissesto finanziario”

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Tra le imprese piegate dai terremoti che hanno colpito con violenza il nostro territorio, vi è anche Aimag. Ammontano infatti a 5 milioni di euro i danni subiti dalle sedi e dagli impianti della multiutility. “Per quanto riguarda il servizio idrico – ha spiegato Antonio Dondi, direttore generale di Aimag – le lesioni più rilevanti riguardano le torri piezometriche (quattro quelle in corso di demolizione a San Felice, Concordia, Cavezzo e San Possidonio, mentre proseguono i lavori di messa in sicurezza della torre di Mirandola). Danni ingenti sono stati registrati anche negli impianti di compostaggio di Massa Finalese e Fossoli (dove è crollato un capannone e un altro risulta fortemente compromesso) nei quali è stata sospesa l’attività di conferimento almeno fino all’inizio di agosto. Per non parlare poi delle nostre sedi, praticamente tutte inagibili, Carpi compresa”. Ma alle ferite, a parere di Aimag, si sommerebbe anche la beffa. Il tiro mancino del Governo, relativo alla sospensione dei termini di pagamento delle fatture di acqua, gas ed energia fino al 30 novembre, rischia infatti di mandare Aimag a gambe all’aria. “Aimag e Sinergas, in accordo con gli altri gestori, hanno chiesto all’Autorità per l’energia e il gas – spiega il presidente di Aimag, Mirco Arletti – un provvedimento che cambi quanto definito nella precedente delibera, riservando la sospensione solo ai cittadini e alle imprese che hanno subito danni effettivi con inagibilità delle abitazioni o dei locali”. Il decreto legge, in fase di conversione in Parlamento invece, congela a tutti i residenti dei comuni terremotati il pagamento delle bollette – ricordiamo che tutti i comuni soci di Aimag fanno parte del cratere – a prescindere dallo stato dei loro immobili o delle loro attività. “Una delibera iniqua – continua Arletti – che mette sullo stesso piano il cittadino che perduto la casa o il lavoro con chi, al contrario, non ha subito alcun danno”. Concretamente tale sospensione comporterebbe un mancato introito nelle casse di Aimag di “60 milioni di euro circa – prosegue Arletti – con conseguenze gravissime sul nostro bilancio, dal momento che non sono previste adeguate compensazioni economiche al fine di alleviare e ridurre i problemi finanziari che ne deriverebbero”. “Di questi 60 milioni di mancati ricavi senza avere il beneficio di mancati costi – ha poi aggiunto Adelmo Bonvicini, presidente di Sinergas – l’80% sono in capo a Sinergas. Noi stiamo davvero rischiando il dissesto finanziario. Questo provvedimento – che peraltro colpisce solo energia e gas e non, ad esempio, la telefonia, i carburanti… – è davvero micidiale per noi”. Ecco perchè, per ridurre il rischio di un vero e proprio crollo finanziario e per garantire il mantenimento dei servizi sul territorio, qualora l’Autorità non decida di accogliere la modifica richiesta, Aimag si riserva di passare al piano di riserva, ovvero “effettuare la fatturazione dei servizi, a esclusione delle zone rosse e di coloro che sono in possesso di ordinanze di inagibilità. In questo modo – conclude il presidente – daremo ai cittadini in grado di farlo la possibilità di poter pagare regolarmente le fatture alle scadenze normali, per evitare l’accumulo dell’importo di più bollette a partire dal 1° dicembre”. Ipotizzabili poi, anche forti cali nelle utenze: “rispetto al giugno del 2011, l’erogazione dell’acqua a giugno 2012 ha registrato un calo del 18% mentre quella del gas è diminuita del 28% ma è ancora impossibile fornire dati definitivi e certi”. Insomma anche per Aimag, nonostante il brillante bilancio 2011, paiono prospettarsi tempi duri.

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