Festival Filosofia e oltre

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Non so voi, ma a me, qualcosa proprio non torna. Mi guardo intorno, col naso all’insù, per le strade della nostra città ferita e un nodo mi aggroviglia lo stomaco. Molte sono le strutture dilaniate eppure tutti inneggiano a un immediato ritorno alla normalità. I commercianti del centro storico, in ginocchio dopo il sisma, chiedono al Comune eventi e animazione per riportare la gente nel cuore cittadino; gli ambulanti vogliono tornare in Piazza; Michelina Borsari direttrice del FestivalFilosofia invita tutti a popolare le piazze di Carpi, Modena e Sassuolo in occasione della prossima kermesse filosofica (dal 14 al 16 settembre) “perchè non ci sono problemi e non c’è alcun pericolo”… Certamente le sedi che ospiteranno il festival saranno ripensate dopo quanto accaduto ma resteranno comunque in angoli del centro storico. E la sicurezza? La Soprintendenza ha definito il Torrione degli Spagnoli, di proprietà statale, “un panettone che si sta aprendo”. Solo il cuore di Carpi ha subito oltre 9 milioni di danni: la sommità della Torre del Passerino, dalla quale si sono staccati due merli, ha lesioni alle strutture murarie; il cupolino della Torre dell’Orologio ha subito uno spostamento dei pilastrini che sorreggono l’intera struttura… tutto l’esterno di Palazzo Pio è lesionato, mentre all’interno si stanno ancora facendo le necessarie verifiche. Come si può pensare di sostare alla sua ombra in occasione di eventi capaci di richiamare in città migliaia e migliaia di persone? Chi se ne assumerà la responsabilità, qualora dovesse accadere qualcosa? Per non parlare poi dei corsi Fanti e Cabassi e via Duomo, sui quali incombono, minacciosi e lesionatissimi, Duomo e Sant’Ignazio. Ora le parole d’ordine devono essere sicurezza e velocità. Solo quando tutti i monumenti a rischio crollo saranno rimessi in sicurezza, la gente vincerà la paura e ripopolerà il centro. Alla normalità occorre tornare, certamente, ma con la dovuta prudenza, perchè è vero, la nostra città è ancora in piedi, ma è zoppa. Instabile. Precaria. Questo è il tempo di aiutarla a reggersi nuovamente in piedi. Il più celermente possibile. Ridando speranza alla cittadinanza e, allo stesso tempo, opportunità al commercio, affinché il nostro centro non muoia del tutto.

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