Sono 4 gli edifici di edilizia residenziale popolare (Erp) inagibili a Carpi, per un totale di 56 alloggi. 110 le persone che oggi si ritrovano senza un tetto sulla testa (il dato è aggiornato al 29 giugno). Persone che, avendo diritto a una casa popolare, il cui canone di locazione medio è di 120 euro al mese, di certo non possono permettersi il pagamento di un affitto, seppure con contributo (100 euro pro capite).
Dove saranno sistemate queste persone in attesa di fare ritorno alle proprie abitazioni? “Qualsiasi meccanismo di ospitalità venga messo in atto nei confronti di questi cittadini, non perderanno il diritto a usufruire del patrimonio Erp”, ha rassicurato l’assessore Alberto Bellelli. La situazione però resta gravissima. “Nei 18 comuni terremotati il patrimonio Erp consta di 295 condomini, ovvero 2.123 alloggi, di questi ben 267 sono stati dichiarati inagibili poichè fortemente danneggiati dal sisma. Ci sono 615 persone che, probabilmente – ma potrei dire sicuramente – a Natale non avranno ancora una casa alla quale tornare”, spiega William Zaccarelli, vice presidente di Acer Modena. Ovviamente, essendo questi edifici di proprietà dei Comuni, dovranno essere proprio gli Enti Pubblici – economicamente in ginocchio già prima dell’inizio delle scosse – a farsi carico del bisogno abitativo di queste persone particolarmente svantaggiate. Ma come? Il panorama è a dir poco desolante.
A Carpi su 63 edifici di edilizia popolare (636 alloggi), 4 sono inagibili per un totale di 56 alloggi (in via 1° dicembre 1944 civico 28 a Cortile – 5 alloggi inagibili; in via Sangallo civico 6 a Carpi – 3 alloggi inagibili; in via Pioppi civico 1 a Fossoli – 8 alloggi inagibili; in via Pioppi civico 9 a Fossoli – 9 alloggi inagibili. La lista non è completa poiché le verifiche all’interno degli alloggi è tuttora in corso), ciò comporta che oltre un centinaio di nostri concittadini, spesso privi di una rete parentale in grado di sostenerli, vivono nei campi tenda allestiti dalla Protezione Civile o in appartamenti di fortuna.
“E’ necessario – continua Zaccarelli – che la Regione congeli al più presto le regole di accesso all’edilizia residenziale popolare, stabilendo una linea comune per tutti i comuni terremotati. Un utente che esce dalla casa popolare, perchè crollata o lesionata gravemente, deve mantenere il suo diritto ad accedere nuovamente al patrimonio Erp”. E nel frattempo? Gli Enti Pubblici caldeggiano fortemente la sistemazione autonoma con contributo. Purtroppo però i prezzi del mercato dell’affitto sono a dir poco insostenibili: “la Regione, in questa situazione disperata, deve stabilire che queste persone continuino a pagare ai privati, che metteranno a disposizione i propri appartamenti sfitti, la stessa cifra che corrispondevano prima. L’affitto deve essere proporzionato al reddito”, conclude Zaccarelli.
Il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, infatti, invita i sindaci a “requisire” le abitazioni inoccupate da mettere a disposizione degli sfollati. Numerosi, nel frattempo, i proprietari che si sono dati alla macchia. Sarà difficile requisire appartamenti fantasma, figuriamoci a calmierarne i costi…