Nuova piscina: c’è l’offerta

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Nessun colpo di scena. C’è un solo scatolone sul tavolo della sala al primo piano della sede Comunale in via Peruzzi. Contiene l’offerta, l’unica, per la costruzione e gestione della nuova piscina comunale di Carpi. Sopra alla scatola l’etichetta riporta i nomi di Cmb, Unieco e Coopernuoto.

La seduta pubblica per l’apertura dei plichi è fissata per giovedì 5 aprile alle 9,30. Inizia con lieve ritardo e dura poco più di mezz’ora. Il presidente della Commissione l’ingegner Norberto Carboni apre la seduta insieme ai membri della Commissione stessa, l’architetto Giovanni Gnoli e l’ingegner Alessandro Malavolti. Segretario è Corrado Malavasi, tutti sono dipendenti del Comune di Carpi. Dall’altra parte del tavolo siedono Fabrizio Ghidoni di Cmb, Gianluca Gualdi, presidente di Coopernuoto insieme a Simone Contini, sempre di Coopernuoto.

Ci tocca declinare l’invito a entrare per precedenti accordi, ma la porta resta aperta e seguiamo le operazioni. Vengono estratte tre buste bianche contenenti l’offerta tecnica, economica e amministrativa con la richiesta delle imprese di essere ammesse alla gara d’appalto. La documentazione, a un primo esame della commissione, risulta congruente.

All’interno dello scatolone ci sono anche tre grossi faldoni verdi contenenti i dettagli e ci vorrà almeno un mese di tempo per esaminarne il contenuto e procedere all’assegnazione dei lavori.
La Commissione dovrà valutare, in particolare, le proposte migliorative dal punto di vista economico, gestionale e tecnico avanzate da Cmb, Unieco e Coopernuoto rispetto al progetto previsto dal bando. Per questo motivo il termine di presentazione delle offerte è stato prorogato più volte: perché la cordata, pur essendo interessata alla procedura per l’affidamento della concessione di costruzione e gestione della piscina comunale di Carpi, ha presentato specifici ‘quesiti’, cioè richieste di chiarimenti e osservazioni.

*b*I dubbi+b+
Per l’Amministrazione Comunale si tratta di modifiche che arricchiscono il progetto; per Cmb, Unieco e Coopernuoto sono aspetti a cui si deve mettere mano per partecipare alla gara. Fatto sta che il termine per la presentazione delle domande è slittato dal 7 dicembre, al 27 gennaio, poi al 2 marzo e, infine, al 20 marzo. Le osservazioni presentate nel frattempo dalla cordata di soggetti privati rispondono ai criteri di efficacia ed efficienza (Unieco, in particolare, vanta un’esperienza ragguardevole nel settore: di recente ha realizzato in project financing le piscine di Parma, Reggio Emilia, Rubiera e Collecchio). In particolare, rispetto al progetto definitivo approvato a luglio del 2011, dopo dieci anni di gestazione, si chiede di modificare le superfici per un’ottimizzazione e razionalizzazione delle stesse; di abbassare parte dell’edificio ai fini del miglioramento prestazionale energetico e acustico e di modificare la tribuna per una migliore fruibilità e accessibilità.

*b*Che fine farà Scazza?+b+
E’ sul fronte della gestione che i soggetti interessati alla gara hanno avanzato la maggior parte delle richieste di chiarimento: ben diciassette quesiti per fugare quei dubbi che potrebbero compromettere il buon funzionamento del Piano di Gestione. Il bando obbliga infatti ad assumere i due lavoratori dipendenti a tempo indeterminato oggi impiegati nella piscina comunale; garantisce la sopravvivenza di società sportive di nuoto e pallanuoto a livello agonistico mentre la corsistica e i centri estivi passerebbero al Concessionario; incarica il Concessionario della manutenzione dei locali concessi alle società sportive (“può considerarsi un refuso?” chiede Coopernuoto): seguono le altre richieste di chiarimento fondamentali al fine di assicurare l’equilibrio del piano economico-finanziario.

Tra le tante incognite da chiarire c’è Scazza. “Al fine di stimare con ragionevolezza – si legge nel quesito – i ricavi conseguibili dal bar-punto ristoro che verrà realizzato all’interno del nuovo impianto natatorio si chiede di conoscere la scadenza del titolo autorizzativo attualmente concesso al punto ristoro presente nel parcheggio dell’attuale impianto natatorio, denominato ‘da Scazza Fast Food’. Si chiede inoltre di conoscere se, decorsi i termini della suddetta autorizzazione, l’Amministrazione Comunale concederà (riguardo al mantenimento dell’equilibrio del piano economico finanziario) ulteriori autorizzazioni per attività legate alla somministrazione di cibi e bevande presso il parcheggio dell’impianto natatorio”. Al quesito risponde così il Comune di Carpi: “con riferimento al punto di ristoro presente nel parcheggio delle piscine, si precisa che la nuova convenzione con il titolare del punto di ristoro, in corso di predisposizione, prevederà la sua scadenza al 31/12/2013”.

Che fine farà Scazza?

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