La Carpi del tricolore

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Nel 150° anniversario dell’Unita d’Italia, non poteva mancare una fotografia della Carpi di ieri, della Carpi tricolore.
Di questo si è occupato, e non poteva essere altrimenti, Dante Colli, il cronista-storico cittadino, che scrive nella prefazione al suo ultimo libro: “Dalla storia abbiamo imparato molto per non affidarci al caso e ritrovarsi senza una ragione nel bel mezzo di una realtà in continua evoluzione”.
Questa la premessa di Colli nel suo annuale volume, edito come i precedenti dal Portico, dedicato alla storia, ai costumi, alle tradizioni dell’epoca della Unità d’Italia e intitolato Andem avanti, con uno sguardo al passato. Sono 245 pagine di un volume a colori, riccamente illustrato e rilegato, con foto molte delle quali inedite e suggestive, sulla storia carpigiana di questi ultimi 150 anni, passando attraverso cultura, sviluppo sociale e civile ed evoluzione della società e della sua economia. E Colli in questo suo ultimo libro si è avvalso della collaborazione di testimoni locali come Davide Cattini, Mauro D’Orazi, Alberto Foresti, Gianfranco Guaitoli, Romano Pelloni, Ruggero Rustichelli e Corrado Vellani.
E così, in una sorta di pellicola che scorre idealmente davanti ai nostri occhi, ecco apparire gli anni del Risorgimento, con le figure dei carpigiani Ciro Menotti e Manfredo Fanti, della Grande Guerra, della Resistenza, col sacrificio di Odoardo Focherini, della Ricostruzione, con la comparsa di Marianna Saltini e don Ivo Silingardi, del Dopoguerra e del Boom economico degli Anni ‘60-’80…
Dante Colli, con la sua consueta abilità, tocca aspetti della tradizione carpigiana, il gioco delle carte e del biliardo, l’epopea dei bar, delle osterie, delle trattorie, per poi giungere agli anonimi supermercati di oggi, alle tangenziali e alle autostrade del nostro presente.
Insomma, una riuscita operazione di ricostruzione della memoria, compresa quella dialettale.
“Non si tratta di tornare sui propri passi – precisa Colli – bensì di continuare a essere ciò che si vuole trasmettere a una società definita ‘liquida’ e perciò indefinibile o, quanto meno, sfuggente”.
245 pagine scorrevoli e di piacevole lettura, corredate da foto che ‘parlano’ da sole. E di questo sforzo dobbiamo ancora una volta essere grati al nostro concittadino Dante Colli.

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