Il Comitato di Migliarina contro l’elettrodotto aereo si è riunito il 30 maggio scorso per definire le azioni da intraprendere dal momento che, dopo un lungo silenzio – e nonostante il ricorso al Tar non abbia avuto ancora risposta – sono state inoltrate le lettere ai proprietari con la notifica dell’avvio della procedura di esproprio.
Le linee guida stabilite dal Comitato sono chiare: un mandato esplorativo per l’istituzione di una class action che individui i soggetti sui quali avviare le procedure di richiesta di risarcimento per danni materiali e morali, relativi al complessivo deprezzamento dei fondi agricoli e ai manufatti interessati dall’attraversamento.
Il Comitato si dice quindi indisponibile a qualsiasi accordo bonario in termini economici. Rinnova poi l’invito a Terna di calcolare bene i costi di un’azione vasta e articolata da parte dei proprietari degli edifici e dei fondi agricoli e le ricorda che, qualora prendesse in esame l’ipotesi di un interramento lungo il percorso dove sono site le proprietà degli aderenti al comitato, ogni azione legale cadrebbe. Di certo l’iter legale sarebbe lungo e oneroso, dal momento che la Legge tende a riconoscere ai cittadini esposti alle onde elettromagnetiche per motivi di stazionamento sotto gli elettrodotti, i danni alla salute attraverso risarcimenti cospicui anche se mai adeguati. Inoltre, continuano i cittadini del comitato, “questa zona presenta un paesaggio rurale integro, con manufatti e culture di pregio, basti pensare a Torre Spuntona risalente al 1500”.