L’incerto destino dell’Ostello…

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La discussione circa la costruzione di un ostello della gioventù a Carpi si perde nella notte dei tempi. Un po’ come per la nuova piscina comunale, molti pensavano che la struttura non avrebbe mai visto la luce… e invece, dopo che, il 28 ottobre 2008, l’associazione temporanea d’imprese tra Righi di Modena e Fratelli Pilati di Castelfranco Emilia aveva vinto la gara d’appalto relativa ai lavori di ristrutturazione del fabbricato comunale di via Alghisi 19 da destinare a futuro ostello, il dado sembrava finalmente tratto.
L’immobile interessato, una ex stalla di servizio al Foro Boario, risalente al 1925, nel progetto originale avrebbe dovuto ospitare al piano terra, accanto alla reception e a un ufficio di servizio, una sala da pranzo e una sala ricreativa e polivalente con accesso indipendente. Al primo piano, invece, le stanze per i 25 ospiti previsti. Oggi, dopo oltre due anni di gestazione e una spesa complessiva di 1 milione e 130mila euro spiega l’assessore a Turismo e Centro Storico, Simone Morelli, “il cantiere è stato ultimato” e, dopo la necessaria fase di collaudo, la struttura potrebbe essere operativa. L’uso del condizionale però appare doveroso dal momento che la sorte dell’ostello è tutt’altro che chiara. “La Giunta – continua Morelli – sta vagliando varie ipotesi circa la gestione della struttura, dal momento che, a causa dei tagli e dell’impossibilità da parte dell’Ente Pubblico di fare nuove assunzioni, la gestione diretta è da escludersi a priori”. Un destino incerto quello dell’ostello, evidentemente nato sotto una cattiva stella, che rischia di trasformarsi in altro. Anche se su questo punto l’Amministrazione Comunale tace. Pare infatti che la discussione della Giunta sia fortemente legata alla destinazione d’uso della ex stalla del Foro Boario. Anni fa Caritas aveva lanciato l’idea di mettere a disposizione la struttura come dormitorio per i senza tetto che “bivaccavano” di notte in stazione, attività che, oggi, anche considerata la scarsa disponibilità di alloggi di residenza pubblica per rispondere all’emergenza di chi, a causa della crisi economica, ha perduto la propria casa, potrebbe essere una soluzione da vagliare con attenzione. Intanto, sul tema dell’accoglienza dei profughi che arriveranno in Provincia di Modena (circa 230, di cui 34 in città), la struttura carpigiana è stata definita “non ancora praticabile per far fronte a tale emergenza”. Restiamo in attesa di vedere quale sorte toccherà all’ostello. Di certo impiegarlo a favore delle fasce deboli della città, per lo meno inizialmente, sarebbe un’opzione più funzionale rispetto a quella della ricezione turistica, considerato l’alto numero di strutture già presenti sul territorio.

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