L’indiano Pankaj Naram è il medico personale del Dalai Lama ed è colui che, per sette anni, ebbe in cura il malandato e generosissimo cuore di Madre Teresa di Calcutta. Col metodo della Nadivijinanan, la trimillenaria arte della lettura del polso, il 55enne guru mondiale della medicina ayurvedica, dal 1988 a oggi, ha curato più di 1 milione di persone tra Stati Uniti, Australia, Europa e India.
Con la sola lettura del polso il dottor Naram è in grado di consigliare la terapia ayurvedica giusta per guarire da affezioni acute e croniche e ritrovare salute e serenità. Per raggiungere tali risultati Pankaj Naram utilizza i classici strumenti della Medicina Ayurvedica la millenaria scienza indiana della salute e della vita che ci insegna come prevenire le malattie, mantenere la salute nel corpo e nello spirito e vivere più a lungo con energia, vitalità e stabilità. Il medico mette l’indice sul polso destro, proprio sotto l’osso radiale, tiene premuti il medio e l’anulare subito sotto e, per circa un minuto, ascolta i battiti del paziente.
Senza sapere nulla di chi ha dinanzi, ne elenca i disturbi e commenta lo stato generale dell’organismo: il polso, per lui, è chiaro come lo schermo di un televisore. A seconda della tipologia del malessere, scrive su una scheda una serie di rimedi a base di erbe da prendere per qualche mese, sottoforma di tavolette. Potrebbe consigliare di sistemare il Pitta (fuoco) o, magari, di corregere il Vata (aria ed etere), elementi che, secondo la medicina ayurveda, per la quale il corpo è un universo in miniatura, eccedono (gli altri sono la terra e l’acqua, ovvero il Kapha).
Pitta, per esempio, ci fa arrabbiare, ci catapulta il cuore in gola, manda su di giri la pressione: è l’ansia.
Chi eccede in Vata si muove troppo, cambia spesso idea finchè dimentica il punto da dove è partito. Ecco allora alternarsi repentinamente momenti di scoraggiamento ad attimi di grande entusiasmo.
A chi soffre di tali problematiche, il dottor Pankaj Naram consiglia di evitare cibi pieni di Vata e di Pitta, ovvero quelli aspri, salati, piccanti, fermentati, crudi o poco cotti che aumentano il calore corporeo.
L’80% della popolazione mondiale è afflitta da uno squilibrio di Pitta, conseguenza dell’inquinamento atmosferico, delle acque e dei cibi, pieni di metalli pesanti. A Pitta si devono gastriti, ulcere, mal di fegato, cefalee e calvizie. Come si interviene in questi casi? Prima di tutto con una dieta priva di carne bovina e ricca di cibi rinfrescanti. Qualche esempio? Cetrioli, zucchine, bietole, carciofi, soia verde, fagioli, lenticchie decorticate e consistenti quantità di riso basmati, quello sottile, allungato e profumato… Una dieta che sarà affiancata da prodotti erboristici ayurvedici a base di erbe digestive e con massaggi Shirodhara, fatti con olio caldo versato sul punto centrale della fronte.
“Vata, Pitta e Kapha sono gli elementi che ci compongono, dal cui equilibrio dipendono la nostra salute e longevità. Io non faccio che aiutarli, nel rimetterli in armonia”, spiega il dottor Pankaj Naram.
Per informazioni e per prenotare una visita rivolgersi all’Erboristeria Armonia, allo 059.686373. Per un trattamento Shirodhara, telefonare a Marco Civolani, allo 059.686373.