Celiachia: sempre più casi

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Un tempo si pensava fossero una piccola percentuale della popolazione. Con l’avvento della tecnologia si è scoperto che, invece, i celiaci sono sempre più numerosi. L’aumento dei casi diagnosticati dipende sia dalla maggiore informazione dei medici che dalla maggiore efficacia e precisione dei test diagnostici; in sostanza vengono fatte più diagnosi rispetto al passato.
*b*I dati di Modena e Carpi+b+
“Nella sola Provincia di Modena – ci dice la carpigiana Barbara Savini, referente provinciale dell’Associazione Italiana Celiachia Emilia Romagna Onlus – l’AIC registra oltre 1.300 iscritti. Per quanto riguarda Carpi e il territorio delle Terre d’Argine siamo a circa 170. Cifre da considerarsi in difetto, in quanto non tutti i nuovi diagnosticati scelgono di associarsi. Sappiamo infatti che sono molti di più i celiaci che usufruiscono dei buoni regionali per l’acquisto in esenzione dei prodotti dietoterapeutici”. Il loro numero è in costante crescita, visto che il sommerso – e quindi le persone affette da celiachia senza saperlo – è ancora molto alto. “Secondo i dati epidemiologici è celiaco un individuo ogni 100-150 e, a oggi, sono stati diagnosticati circa il 15% dei potenziali celiaci. Quindi, sul fronte delle diagnosi, c’è ancora molto da lavorare. La diffusione della conoscenza della celiachia (www.celiachia.it) è uno degli obiettivi primari dell’AIC”. Barbara ha due bimbe entrambe celiache e, dal momento della prima diagnosi nel 2002, è entrata subito in AIC avvertendo l’esigenza che c’era molto da fare sul piano della refezione scolastica e delle relazioni con le istituzioni.
*b*C’è chi scopre di essere celiaco in tarda età…+b+
“La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine e ha base genetica. Il glutine è una proteina contenuta in diversi cereali quali il grano (frumento), l’orzo, la segale, l’avena, il farro, il kamut, la spelta e il triticale e nei loro prodotti alimentari derivati. Per l’organismo del celiaco, questa proteina è un tossico che, col tempo, lede la mucosa intestinale provocando la parziale o totale atrofia dei villi. Può manifestarsi in qualsiasi epoca della vita e l’unica cura attualmente disponibile è una dieta rigorosa e completamente priva di glutine. La diagnosi tardiva può portare a importanti malattie quali l’osteoporosi, l’epilessia con calcificazioni cerebrali, bassa statura nei ragazzi, infertilità, abortività ripetuta e il temuto linfoma intestinale. La dieta senza glutine consente la scomparsa dei sintomi che hanno pregiudicato la qualità della vita del celiaco”.
*b*Come si manifesta+b+
“Le manifestazioni cliniche sono diverse e vanno da quelle intestinali (dissenteria), a un arresto della crescita e comprendono anoressia, dolori addominali ricorrenti, manifestazioni extraintestinali tipo l’anemia, il ritardo puberale, afte e stomatiti, difetti dello smalto dentale, dolori ossei e muscolari, dermatiti, crampi fino ai disturbi psichici. Inoltre, vi sono alcune malattie che possono essere associate alla celiachia quali la dermatite erpetiforme, tiroiditi e patologie autoimmuni, diabete e disturbi neurologici. La diagnosi della celiachia avviene mediante due passaggi: dal medico di base che, in caso di sospetto, prescrive gli esami sierologici alla ricerca degli anticorpi Anti-Tranglutaminasi, antiendomisio e antigliadina. Una volta accertata la positività di questi esami, il secondo passaggio prevede la biopsia intestinale presso uno dei Centri Diagnosi del nostro territorio per la conferma”.
*b*Una vita limitata?+b+
“La dieta senza glutine comporta una responsabilità, un’educazione alimentare e una ottima consapevolezza della propria condizione. Il divieto perentorio ad assumere prodotti derivati dai cereali pone sicuramente degli ostacoli e dei disagi con cui i celiaci e le loro famiglie devono fare i conti ogni giorno, oltre all’impatto psicologico che può avere il cambiamento radicale dello stile di vita alimentare e sociale. Nell’ambito familiare, già dopo pochi giorni dalla diagnosi, si riesce a seguire a casa una dieta sicura e varia, mentre il problema si pone all’esterno della famiglia, nell’inserimento in comunità per i bimbi, nelle mense pubbliche, nella ristorazione collettiva in genere. In seguito a un progetto attuato dall’AIC, già da diversi anni abbiamo selezionato locali diversi tra ristoranti, pizzerie, gelaterie, hotel e alberghi fino alle navi da crociera che possono fornire pasti adeguati ai celiaci. Nella Guida all’Alimentazione fuori Casa, curata da AIC, sono elencati più di duemila locali”.
*b*Per quali motivi la gente ti contatta?+b+
“L’AIC Emilia Romagna viene contattata subito dopo la diagnosi dal celiaco e dai familiari ai quali offriamo, in prima battuta tutte le informazioni e le indicazioni concrete per cominciare tempestivamente la dieta aglutinata, unitamente a un supporto psicologico importante per affrontare serenamente la nuova situazione. Forniamo un vademecum per il celiaco, il nostro Prontuario degli alimenti, una pubblicazione annuale che contiene molti degli alimenti reperibili nella grande distribuzione. L’associazione ha anche il compito di sensibilizzare le strutture pubbliche, politiche, amministrative e sanitarie; studia, in collaborazione con le varie società italiane di gastroenterologia, le problematiche della celiachia; stimola la ricerca scientifica a mantenere rapporti con associazioni mediche e paramediche nazionali e internazionali. L’AIC, in più di trent’anni ha lavorato moltissimo con le istituzioni ottenendo l’erogazione gratuita dei prodotti dietetici con la classificazione della celiachia come malattia sociale”.

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