La situazione è indecente

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La battaglia di Tempo per il raddoppio dei binari sulla linea ferroviaria Carpi – Modena “è sicuramente interessante e accende un po’ più i riflettori su una questione che ci sta particolarmente a cuore” commenta Angelo Frascarolo, presidente del Comitato utenti di Carpi.
“La nostra ragione d’esistere è che ci sono dei problemi sulla linea e la presa di posizione del settimanale Tempo ci dà l’occasione di farli capire un po’ meglio. Tempo ha individuato nel tema del raddoppio una priorità, che nel lungo periodo è la cosa più importante, ma non bisogna dimenticare tutte le altre questioni che ci stanno rendendo la vita impossibile e per le quali occorrono delle risposte immediate”.
Quali sono i problemi principali sulla linea Carpi-Modena?
“Direi che il principale è l’insufficienza del servizio per la mancanza di treni. Quando si arriva in stazione, ciò che mette in difficoltà nella misura maggiore è che il treno non c’è o è in ritardo o troppo ridotto rispetto alle persone che sono in attesa di salirvi sopra e, soprattutto, il servizio è carente rispetto agli impegni presi da Ferrovie e remunerati dalla Regione.
C’è un contratto di servizio con le Ferrovie che devono mettere a disposizione un certo numero di treni con un certo numero di carrozze. Se per quel servizio i pendolari pagano dei biglietti sempre più cari e anche la Regione paga ogni anno oltre 120 milioni di euro: perché Ferrovie non fa quello che deve fare? Chi deve controllare su questi disservizi?”
Quando parla di Ferrovie, Frascarolo si riferisce al Consorzio Trasporti Integrati, il raggruppamento temporaneo d’imprese tra Trenitalia e FER (Ferrovie Emilia Romagna), cui la Regione ha affidato il servizio ferroviario regionale.
All’atto pratico significa che sulla linea Carpi-Modena alcuni treni sono messi a disposizione da Trenitalia e altri da FER. Le carenze principali arrivano da Trenitalia per quel che riguarda la frequenza e la composizione dei treni.
Rispetto al passato la situazione è migliorata o peggiorata?
“La situazione è peggiorata nell’ultimo anno, al punto da diventare indecente. Dall’anno scorso a oggi siamo precipitati a un livello da terzo mondo. Da settembre si ripetono soppressioni e riduzioni di treni e non sono più episodiche. Ad esempio, nella scorsa settimana, tre volte su quattro il treno delle 7,34 aveva metà carrozze rispetto al previsto”.
Il comitato come si muove e che difficoltà incontrate?
“Noi mettiamo a conoscenza le Ferrovie e la Regione delle difficoltà che incontriamo e facciamo da collettore di tutte le segnalazioni che provengono dagli utenti in modo tale che la Regione abbia la possibilità di contestare le mancanze all’appaltatore del servizio.
La Regione non sempre ci ascolta come ci aspetteremmo: io sono in attesa, da alcuni mesi, di una convocazione per discutere degli orari e di alcune incongruenze.
Quando le istituzioni locali (il Sindaco e l’Assessore) hanno cominciato a battere i pugni sul tavolo, allora la Regione ha cominciato ad attivarsi con alcune iniziative, come ad esempio la suddivisione della linea a Mantova, allo scopo di far ritornare alla Regione Emilia-Romagna la gestione della nostra linea. Ma anche su questo tema, su cui il Comitato Utenti ha dato il proprio appoggio, non se ne sa più nulla.”.
Ma chi te la fa fare la vita da pendolare?
La settimana scorsa a un pendolare hanno rubato la ruota della bicicletta, e non era la prima volta. “Anche a me – ricorda Frascarolo – hanno rubato la bici nuova e ora ne uso una brutta e tutta arrugginita. L’alternativa sarebbe quella di prendere l’auto, ma molti dei pendolari sono studenti e non hanno la patente e il mezzo proprio.
Viaggiare in treno è il miglior modo di muoversi tra Carpi e Modena: non c’è lo stress della guida e ci si mette meno tempo.
E’ anche una questione di sicurezza: se si prende l’auto ci si espone a un rischio maggiore di incidenti. E poi ci sono i benefici ambientali: se pensiamo a quante auto si riverserebbero sulle strade, si intuisce facilmente quale sarebbe l’impatto ambientale”.

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