Continua lo sciopero ad oltranza all’Italcarni, storico macello di
Migliarina di Carpi, pietra miliare della cooperazione agroalimentare
modenese che, a causa dell’intransigenza e dell’ottusità del suo attuale
gruppo dirigente corre il rischio, di passare alla storia per la durezza
dello scontro in atto.
Con la giornata di oggi sono 40 le ore di sciopero a
oltranza questa settimana, con presidio permanente davanti ai cancelli, di
giorno e di notte, mentre 76 sono le ore di sciopero totali svolte da poco
più di un mese.
Nella mattinata di ieri una folta delegazione di lavoratori, sindacalisti e rappresentanti sindacali, si sono recati all’ipermercato Borgogioioso di Carpi a “fare spesa” indossando T-shirt che riportavano slogan riguardanti la recente campagna pubblicitaria svolta da
Coop Estense in merito all’eticità dei prodotti a marchio coop.
Italcarni, in quanto fornitore di carni suine di Coop e Conad, è all’interno di questa importante filiera e, per questo l’iniziativa di oggi, voleva mettere al centro dell’attenzione l’importanza del controllo di filiera, la responsabilità sociale d’impresa, e l’eticità dei prodotti,
ma anche del lavoro!
Le organizzazioni sindacali ritengono che, con lo “spezzatino” che l’azienda ha in mente di introdurre, cioè appalti e affitti di rami d’azienda, l’eticità del lavoro può essere fortemente compromessa e lo è ancor di più in assenza di un progetto industriale che ancora non c’è!
Altre iniziative eclatanti sono in programma nei prossimi giorni, se l’azienda continua in questa assurda intransigenza.
Così come i sindacati avevano annunciato, nella giornata di oggi una folta delegazione di lavoratori effettuerà un presidio presso la sede di Legacoop di Modena in via Fabriani a partire dalle ore 11.30.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare e incontrare i vertici di Legacoop la maggior associazione che insieme a Confcooperative rappresenta Italcarni.
Dopo la richiesta d’incontro inviata dalle organizzazioni sindacali alle centrali cooperative modenesi, Legacoop ha risposto che sarebbe intervenuta solo su richiesta di Italcarni.
I sindacati ritengono questa risposta insufficiente, dopo le 76 ore di sciopero fatte sino ad ora, ma soprattutto per l’importanza strategica che ha questo macello nel comparto agroalimentare cooperativistico modenese e
non solo.