Hospice: la Fondazione Crc scioglie le riserve

Definito l’ impegno finanziario nell’ambito del progetto dell’Hospice, la struttura dedicata al fine vita a servizio dell’area nord della provincia di Modena: il contributo di 300mila euro è ben lontano da quanto sarebbe stato necessario a far decollare il progetto ma “le parziali integrazioni documentali - spiega il Presidente Corrado Faglioni – non hanno chiarito le incertezze”, contestualmente la Fondazione CRC potenzierà l’assistenza domiciliare dei malati a cui garantire sollievo attraverso le cure palliative.

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La Fondazione Cassa di Risparmio scioglie le riserve e definisce il proprio impegno finanziario nell’ambito del progetto dell’Hospice, la struttura dedicata al fine vita a servizio dell’area nord della provincia di Modena: il contributo di 300mila euro è ben lontano da quanto sarebbe stato necessario a far decollare il progetto ma “le parziali integrazioni documentali –  spiega il Presidente Corrado Faglioni – non hanno chiarito le incertezze”,  contestualmente la Fondazione CRC potenzierà l’assistenza domiciliare dei malati a cui garantire sollievo attraverso le cure palliative.

“La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi – ha affermato il Presidente Corrado Faglioni – ha esaminato con attenzione il progetto e al termine di un coscienzioso approfondimento ha deliberato il potenziamento delle cure palliative attraverso un programma pluriennale immediato ed efficace per rispondere ai bisogni di malati e delle loro famiglie”.

Lo stanziamento di 700mila euro complessivi prevede che siano destinati 200mila euro all’assistenza domiciliare e altrettanti all’assistenza psicologica nell’arco dei quattro anni dal 2022 al 2025 “in linea con il PNRR che indica la casa quale primo luogo di cura, mentre al progetto Hospice è destinato un contributo di 300mila euro”.

Nonostante le amministrazioni comunali con Carpi e Mirandola insieme in prima fila abbiano sottolineato la necessità della struttura e l’idoneità del progetto, la commissione interna della Fondazione Cassa di Risparmio ha ribadito le perplessità relative alla collocazione dell’Hospice in località Ponte Pioppa nel Comune di San Possidonio presso l’ex fornace di Budrighello a ridosso dell’argine del fiume Secchia in una zona a rischio idrogeologico; alla mancata individuazione del soggetto che gestirà la struttura; alla incerta sostenibilità futura affidata a eventuali donazioni private per un ammontare rilevante e ai costi di realizzazione elevati rispetto alla media di analoghe strutture.

“Abbiamo costantemente dialogato con la Fondazione Hospice San Martino incaricata della realizzazione ma siamo addivenuti alle nostre considerazioni all’interno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi dopo aver acquisito gli orientamenti delle amministrazioni comunali. I confronti ci sono sempre stati ma la Fondazione ha competenze interne ed esprime professionalità in grado di entrare nel merito. La posizione rimane comunque di grande apertura” ha ribadito il Presidente Faglioni.

Al momento non si è espressa la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola dalla quale pare dipendere il futuro dell’Hospice la cui storia è iniziata sotto una cattiva stella nel 2001 e si è trascinata fino ad oggi. Se dovesse sfilarsi anche Mirandola difficilmente riuscirebbe ad andare in porto l’operazione il cui costo è stato stimato in circa 4 milioni di euro.

Sara Gelli

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