Gli studenti del Politecnico e del Liceo Fanti rileggono la città

ReActive Strategies - Costruire città sostenibili, è ora di agire. E’ questo il tema del workshop, giunto alla sua quarta edizione, organizzato dal Politecnico di Milano - Polo territoriale di Mantova e che vede coinvolta la città di Carpi. “Quest’anno - spiega Stefania Campioli - abbiamo selezionato sette aree specifiche su cui lavorare e proporre degli interventi di urbanismo tattico, ovvero soluzioni leggere e modulabili, capaci di reinterpretare con semplicità e immediatezza degli spazi pubblici cittadini poco conosciuti o dall’identità incerta”.

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Paola Borsari e Stefania Campioli

ReActive Strategies – Costruire città sostenibili, è ora di agire. E’ questo il tema del workshop, giunto alla sua quarta edizione, organizzato dal Politecnico di Milano – Polo territoriale di Mantova e che vede coinvolta la città di Carpi. L’obiettivo? Riflettere sui progetti di rigenerazione e delle potenzialità che questi esprimono in relazione al sistema urbano. “L’iniziativa – spiega la carpigiana Stefania Campioli, dottoranda al Politecnico di Milano, Dipartimento di architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito nonché collaboratrice del professor Carlo Peraboni – è prettamente didattica ma rappresenta una preziosa occasione per la città di ricevere spunti, idee e suggestioni, poiché lo sguardo dei giovani studenti è fresco, leggero e innovativo”. Protagonisti del workshop sono 13 studenti del secondo e del terzo anno del Corso di studio in progettazione dell’Architettura (indirizzo triennale) a cui, per la prima volta, si sono uniti anche otto giovani di terza e quarta del Liceo Fanti. “Quest’anno – prosegue Stefania Campioli – abbiamo selezionato sette aree specifiche su cui lavorare e proporre degli interventi di urbanismo tattico, ovvero soluzioni leggere e modulabili, capaci di promuovere gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda Onu 2030 e in grado di reinterpretare con semplicità e immediatezza degli spazi pubblici cittadini poco conosciuti o dall’identità incerta. Azioni che possono essere migliorate in itinere con facilità”. 

Parola d’ordine Re-Active: “l’obiettivo è quello di individuare azioni tese alla valorizzazione e alla tutela del sistema urbano e degli ambiti di rilevanza naturalistica. La città del futuro, infatti, – sottolinea Campioli – deve diventare sempre più un sistema integrato tra il paesaggio naturale e quello antropizzato”.  Dopo alcune lezioni teoriche frontali e on line insieme a professionisti e ricercatori, gli studenti si stanno cimentando nella fase attuativa del workshop: tre giornate di attività a Carpi per conoscere da vicino le aree individuate (dalla Cantina sociale di via Cavata al Cavo Lama, dal fronte della stazione ferroviaria a Piazzale Dante, Porta Modena e Piazzale Ramazzini, dal parcheggio della pista di atletica a quello dello Space City, la punta terminale di via Nuova Ponente fino all’affaccio sull’autostrada, l’area verde accanto al magazzino di Aimag in zona industriale e, infine, dalla torre dell’acquedotto al parco Martiri delle Foibe fino agli istituti scolastici) anche attraverso un sopralluogo in bicicletta e tre giornate di lavoro a Mantova per prefigurare poi le possibili soluzioni d’intervento. “Questa – sottolinea Paola Borsari, docente del Liceo Fanti – è un’esperienza molto importante per i nostri ragazzi poiché consente loro di sperimentare e apprendere una metodologia didattica del tutto nuova. E’ preziosa anche in chiave orientativa poiché tale esercitazione costituisce un utile strumento per comprendere se l’Urbanistica è un tema che li interessa davvero, tanto da diventare oggetto dei loro futuri studi universitari. Come istituto abbiamo aderito con entusiasmo poiché consideriamo centrale il tema della sostenibilità e, inoltre, l’opportunità di portare i ragazzi in giro per la città affinché imparino a guardarla con occhi nuovi è una sfida assai stimolante”.

Gli 8 liceali, tutti autocandidati, si sono concentrati soprattutto sull’area che dai vari istituti scolastici di viale Peruzzi giunge all’acquedotto: “dopo aver analizzato punti di forza e nodi critici – conclude la professoressa Borsari – i ragazzi cercheranno di individuare un ventaglio di possibilità per rileggere e reinventare quel sistema di luoghi”. 

Il termine delle attività è previsto a luglio con lo svolgimento del seminario conclusivo di presentazione degli elaborati di progetto. “Spunti di riflessione che verranno poi messi a disposizione dell’Amministrazione Comunale e di Carpi Urban Center”, conclude Stefania Campioli. E chissà che l’intuizione di uno studente non possa diventare realtà…

Jessica Bianchi

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