Il premier Draghi in Emilia Romagna: “Sento la voglia di ricominciare”

"E' la prima volta che esco da Roma e quello che si percepisce è un sollievo, un entusiasmo, una voglia di ricominciare a sprigionare le proprie energie produttive e imprenditoriali, la propria visione del mondo che da' veramente conforto, la voglia di ricominciare". Così Mario Draghi, nel corso della visita in Emilia Romagna, al distretto della ceramica di Sassuolo.

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“E’ la prima volta che esco da Roma e quello che si percepisce è un sollievo, un entusiasmo, una voglia di ricominciare a sprigionare le proprie energie produttive e imprenditoriali, la propria visione del mondo che da’ veramente conforto, la voglia di ricominciare”. Così Mario Draghi, nel corso della visita in Emilia Romagna, al distretto della ceramica di Sassuolo. “Questa Italia è viva, forte e ha tanta voglia di ripartire. Grazie ai sacrifici degli italiani e alla forte accelerazione della campagna vaccinale, abbiamo davanti una fase nuova. “, aggiunge.

“L’Emilia è una delle regioni più efficienti. La crescita dopo il Covid non può tornare ai livelli precedenti la pandemia perché crescevamo molto poco. Bisogna fare meglio.

Il decreto legge sulle semplificazioni approvato la settimana scorsa in Consiglio dei Ministri “mi auguro che rappresenti un cambio di passo essenziale per l’Italia. È vasto, molto complesso. Riduce le incertezze e i tempi delle burocrazie. Semplifica il lavoro dell’imprenditore e la vita del cittadino, ma senza indebolire i presidi di tutela dell’ambiente, del lavoro, e soprattutto della legalità”.

Il metodo “che ha portato all’approvazione in cdm del dl semplificazioni è stato incoraggiante, ha avuto il sostegno e il contributo di tutte le forze politiche, sociali e sindacali, che vorrei qui ringraziare”.

Nel corso della sua visita al distretto della ceramica di Sassuolo, il premier Mario Draghi celebra una delle eccellenze del made in Italy. “Qui si produce circa il 90% della ceramica italiana. Nel primo trimestre di quest’anno, questa industria è cresciuta di quasi il 9%, molto di più della produzione manifatturiera. Il segreto di distretti come questo sta nella stretta collaborazione tra le imprese, nell’internazionalizzazione, nell’innovazione. Nel 2018 il vostro settore ha fatto investimenti per quasi il 10% del fatturato. È un esempio virtuoso: in media, le imprese italiane spendono intorno al 3%. Ed è un leader nel mondo: la produzione italiana di ceramica viene esportata per l’85%, per un valore di oltre 4,5 miliardi di euro, e copre circa un terzo del commercio internazionale del prodotto”, ha ricordato Draghi. Il presidente del consiglio ha sottolineato che il “territorio è tra quelli che hanno mostrato la migliore capacità di rispondere alla crisi. E non mi riferisco solo a quella pandemica dell’ultimo anno, ma più in generale alla lenta crescita dell’ultimo decennio. Tra il 2010 e il 2019, il Pil dell’Emilia-Romagna è cresciuto del 6,9%, a fronte di un aumento del Pil nazionale dello 0,8%. Il merito è la vostra vocazione produttiva, ma questa deve essere sostenuta con adeguate infrastrutture materiali e immateriali”. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nel Fondo Complementare il governo ha “stanziato quasi 30 miliardi per favorire la digitalizzazione e la competitività delle imprese. Di questi, quasi 18 miliardi sono previsti per realizzare il programma Transizione 4.0. Oltre 2 miliardi riguardano gli investimenti ad alto contenuto tecnologico e per le politiche industriali di filiera”.

Prima di arrivare a Fiorano, il premier Draghi ha visitato il Tecnopolo di Bologna all’ex Manifattura Tabacchi. Tra gli obiettivi del Governo, grazie anche al Pnrr, c’è quello di “moltiplicare e rafforzare le esperienze straordinarie come il Tecnopolo di Bologna e fornire opportunità ai giovani ricercatori”. Inoltre, si tratta di “attrarre le migliori competenze, come avete già cominciato a fare col Tecnopolo”. Non è ancora tempo di inaugurazione, ma entro giugno inizierà l’installazione delle enormi macchine che costituiscono i due ‘cervelloni’ del Data center del centro meteo europeo (Ecmmwf), dopo il via libera della Regione. L’altra scommessa è poi il supercomputer europeo Leonardo: al Tecnopolo troveranno in tutto impiego 1.500 persone tra ricercatori, tecnici, addetti.

“Qui sta nascendo una vera e propria città della scienza al servizio dell’uomo”, afferma Bonaccini. Il Tecnopolo di Bologna “è il luogo dove potrà emergere il potenziale del paese. Grazie a questa infrastruttura, infatti, l’Italia avrà una posizione di assoluta eccellenza nell’ambito dei Big data e della capacità di calcolo”.

Il Tecnopolo di Bologna, che ospiterà il centro meteo europeo e il supercomputer Leonardo, “farà dell’Emilia-Romagna una vera e propria Data valley europea”, sottolinea il governatore Bonaccini. “Permetterà all’Europa finalmente di competere tra i colossi cinesi e statunitense. Le chiediamo allora, presidente, che il Governo continui ad investirci insieme a noi”. Per quanto riguarda le imprese “la prima semplificazione che ci chiedono è sbloccare le infrastrutture già progettate, già finanziate e già autorizzate per alcuni miliardi di euro già a disposizione”. Poter ospitare oggi il presidente del Consiglio in Emilia-Romagna, ha detto ancora Bonaccini, “è un grande onore, consideriamo la sua presenza anche un riconoscimento molto importante a tutto il lavoro che stiamo facendo. Tra poche ore le persone che avranno completato la vaccinazione in Emilia-Romagna supereranno il milione, è un primo traguardo ma possiamo accelerare ulteriormente, se arriveranno i vaccini”.

 

 

 

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