Filo di donna: un omaggio alle donne con l’arte di Casa Tomada

Vetrofanie per l'8 marzo con installazioni e scritte. E’ questa l'iniziativa ideata e realizzata dall'associazione culturale Casa Tomada con il patrocinio del Comune di Carpi e delle associazioni femminili UDI e CIF. Il titolo Filo di donna è inoltre un omaggio artistico alla tradizione tessile carpigiana.

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Tra scritte e installazioni artistiche le vetrine di Carpi si animano per l’8 marzo.

Il progetto arriva dal collettivo di artisti dell’associazione culturale Casa Tomada in via G. Matteotti, 56 e, in particolare, da tre giovani e promettenti artiste: Tsehay Casarini (pittrice e fondatrice di Casa Tomada, 25 anni), Sara Guglielmino (scrittrice e socia, 25) e Matilde Branà (studentessa di Scenografia, 21).

Tsehay, Matilde e Sara, con l’aiuto di alcuni volontari e in collaborazione con il comitato dei commercianti Carpi C’è, decoreranno le vetrine del centro storico di Carpi con installazioni, immagini e parole che celebrano la donna e la difesa dei suoi diritti.

L’idea è nata per far sentire la nostra vicinanza alla comunità- hanno raccontato le artiste di Casa Tomada- Crediamo che restare in contatto nonostante il distanziamento sia molto importante.

L’arte è un mezzo per dialogare. E anche le parole lo sono ovviamente. Dobbiamo fare rete, restare uniti e continuare ad esprimerci.

Anche se tutto intorno a noi sembra dirci il contrario, le idee e la voglia di creare non si fermano: è questo il messaggio che vogliamo trasmettere”

Oltre a frasi e disegni realizzati sulle vetrine, in alcuni negozi allestiremo anche delle installazioni con fili di metallo e fili di lana rossa. Ogni decorazione sarà personalizzata anche in base alla tipologia e alle caratteristiche dell’esercizio commerciale”.

Come è stata accolta la vostra iniziativa dai commercianti?

L’iniziativa ha riscosso una grande adesione, e sono circa 150 le attività commerciali che hanno chiesto di partecipare”.

La vostra associazione culturale, aperta nel settembre 2020, è figlia della pandemia. Come vedete il vostro futuro?

Abbiamo scelto di investire nell’arte e in noi stesse in un periodo molto sfavorevole, ma l’abbiamo fatto perché speriamo di non restare sole. Siamo partiti in 8 soci, ma il nostro desiderio è di accoglierne di nuovi, di creare ponti con altri artisti, di dialogare con la comunità e di realizzare laboratori per la cittadinanza che coinvolgano tutte le generazioni. Vogliamo essere uno spazio di scambio e relazione artistica, culturale e sociale.

Per farlo abbiamo bisogno di altre persone che condivano i nostri stessi ideali e obiettivi”.

Dal Comune di Carpi che l’ha patrocinato arrivano reazioni entusiaste al progetto.

Tamara Calzolari, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Carpi con delega alle Pari Opportunità ha commentato: “siamo molto felici di sostenere il progetto di Casa Tomada e delle associazioni femminili, e riteniamo sia fondamentale per le donne fare rete, soprattutto in questo periodo di crisi.

La questione più urgente è la salvaguardia del lavoro femminile. C’è molta preoccupazione per come la pandemia ha aggravato i rapporti di lavoro fragili, e le donne, ancora una volta, sono quelle più penalizzate.

Per parlare di questo e altro abbiamo organizzato una diretta facebook sulla pagina Unione delle Terre d’Argine, in programma il 7 marzo alle ore 18,00 a cui tutti sono invitati, che vede la partecipazione delle associazioni femminili e degli assessori dei comuni di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano. Il titolo è: Il lavoro delle donne dopo la pandemia. Nel corso dell’incontro, a partire dalla presentazione di uno studio che analizza le ricadute della pandemia da Coronavirus sull’occupazione femminile, si aprirà il dibattito tra diversi studiosi tra cui, in particoalre, il Professor Giovanni Carrosio del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste.

Inoltre, per dare spazio all’arte e all’intrattenimento, è stata invitata a esibirsi l’attrice carpigiana Elisa Lolli. L’8 marzo sarebbe solo una festa fatua e vuota se non servisse a puntare con maggiore determinazione l’obiettivo politico e sociale sulla realtà della condizione femminile, sui problemi aperti e sulle possibili strategie per affrontarli”.

Chiara Sorrentino

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