Il triangolo via Duomo, Corso Fanti e via Santa Chiara fa paura

Esercenti e residenti sono a dir poco esasperati e preoccupati per la propria incolumità: “da oltre un anno - denunciano - il triangolo via Duomo, Corso Fanti e via Santa Chiara fa paura, anche a causa dell’apertura di numerosi punti vendita gestiti da stranieri che vendono bevande alcoliche a ogni ora del giorno e della notte e a chiunque, minori compresi”.

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Vandali in azione davanti alla Gelateria K2 in Corso Fanti

Lo hanno pestato perchè non avevano digerito una sconfitta a calcetto. Un’aggressione avvenuta in pieno giorno, lo scorso 23 settembre, in Corso Fanti. A pochi metri dalla Cattedrale due nordafricani, di 15 e 18 anni, hanno avvicinato e picchiato un 21enne carpigiano con calci e pugni, colpendolo al petto, al volto, alla testa… Una scena raccapricciante che ha indotto un passante 66enne, Gianni Vaccari, a intervenire, nell’indifferenza generale, per cercare di mettere fine al pestaggio, rimediando così una visita al Pronto Soccorso per essere a sua volta medicato.   Purtroppo questo non è il primo episodio violento che si verifica lungo il corso, più volte teatro di risse, vandalismi e fenomeni di spaccio. Esercenti e residenti sono a dir poco esasperati e preoccupati per la propria incolumità: “da oltre un anno – denunciano – il triangolo via Duomo, Corso Fanti e via Santa Chiara fa paura, anche a causa dell’apertura di numerosi punti vendita gestiti da stranieri che vendono bevande alcoliche a ogni ora del giorno e della notte e a chiunque, minori compresi”. Nell’area, in pieno centro storico, il degrado avanza, “ci sono risse, furti, danneggiamenti alle auto, spaccio… per non parlare degli ubriachi che urinano contro le colonne del portico o vomitano. Molte donne hanno paura a passeggiare sole la sera. La situazione è ormai fuori controllo”.

A pochi giorni di distanza, lunedì 28 settembre, un’altra rissa si è scatenata di fronte al Caffè Centrale: ad avere la peggio questa volta è stato un pakistano preso a pugni in faccia da un italiano, spalleggiato dai due figli minori.

E ora che l’autunno avanza, le giornate si accorciano e il centro si spopola ulteriormente, i timori aumentano. Il cuore di Carpi si sta desertificando, i negozi storici chiudono, le vetrine si spengono e con le serrande abbassate i portici e le vie muoiono. I pochi che resistono in certi assi, da corso Fanti a Cabassi, da via Santa Chiara a via Berengario, passando per via San Francesco, non sono sufficienti a contrastare il degrado che avanza.

E in uno scenario tanto desolante, l’allargamento della Ztl fa paura. Un maggior presidio da parte delle Forze dell’Ordine, Polizia Locale compresa, aiuterebbe ma la crepa che si è allargata necessita di un intervento ben più grande. Di uno sforzo condiviso da tutti: proprietari di immobili, esercenti, amministrazione. Affitti più bassi, un’offerta merceologica di qualità, un centro rinnovato nei suoi contenuti e nelle sue destinazioni d’uso, a partire dalla Piazza, una maggiore illuminazione, eventi diffusi, la valorizzazione di un Palazzo vuoto…   Una cosa è certa, fino a quando il dibattito si limiterà al numero di parcheggi non andremo da nessuna parte!

Jessica Bianchi

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