Coronavirus, come cambiano i diritti e i doveri dei genitori separati?

Com’è cambiata la vita di mamme e papà divorziati o in attesa di sentenza di separazione da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus? Come stanno gestendo gli spostamenti per poter far visita ai loro bambini considerata la nebulosità della normativa che limita gli spostamenti dentro e al di fuori del proprio Comune se non per comprovati motivi? Sono sanzionabili? A far luce sulla questione sono l’avvocato civilista Rita Fontanesi e il capitano Alessandro Iacovelli, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Carpi

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Rita Fontanesi

Com’è cambiata la vita di mamme e papà divorziati o in attesa di sentenza di separazione da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus? Come stanno gestendo gli spostamenti per poter far visita ai loro bambini considerata la nebulosità della normativa che limita gli spostamenti dentro e al di fuori del proprio Comune se non per comprovati motivi? Sono sanzionabili?

“La materia è in continua evoluzione e la normativa circa la spinosa questione del diritto di visita dei genitori separati o divorziati non è affatto chiara. E’ stato evidente sin dall’inizio dell’emergenza che in questo caso erano in gioco due diritti fondamentali, ovvero quello costituzionalmente garantito alla salute e il diritto del bambino alla bigenitorialità cioè a mantenere rapporti costanti e significativi con entrambi i genitori. In un primo momento – spiega l’avvocato civilista Rita Fontanesi – noi professionisti ci siamo rimessi al buonsenso, facendo dunque rientrare lo spostamento dei genitori tra le necessità consentite dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Purtroppo però, laddove la litigiosità dei genitori è accesa, si sono create situazioni molto complicate da gestire e dirimere. Ad oggi lo spostamento del genitore per andare a prendere il figlio dalla casa presso cui è domiciliato “è consentito, purché in presenza di un’autocertificazione a cui magari allegare le condizioni di divorzio e separazione dove sono indicate anche le modalità di affidamento e frequentazione dei figli. Il consiglio dunque – prosegue l’avvocato Fontanesi – è quello di continuare ad attenersi al provvedimento giudiziario”.

E qualora la causa di separazione e affidamento dei figli fosse ancora in atto come devono comportarsi i genitori? 

“Qualche tribunale sta timidamente dicendo che se è possibile comprovare gli accordi presi tra le parti, seppur provvisori, anche in assenza di un provvedimento giudiziario, gli spostamenti dei genitori non sono sanzionabili”, spiega il legale.

“Trovo invece assurdo, come si è letto in un provvedimento di questi giorni, ritenere che il diritto di visita possa ritenersi assolto da una videochiamata. Sappiamo bene infatti quanto un bambino abbia bisogno anche del contatto fisico con mamma e papà”.

Quanto durerà la sospensione dei termini processuali?

“Questa è una sospensione del tutto eccezionale. Fino a pochi giorni fa i tribunali consideravano tutti i procedimenti sospesi ora, al contrario, ho letto che le cause di separazione, divorzio e affidamento probabilmente riprenderanno ben prima delle altre. Sulle tempistiche però non mi sbilancerei”.

In caso di affidamento esclusivo, cosa succede se il genitore, unico affidatario, contrae il coronavirus?

“Nell’affidamento esclusivo, che è una condizione eccezionale in quanto di solito i bimbi sono affidati a entrambi i genitori – spiega l’avvocato Fontanesi –  il Giudice ha valutato con provvedimento motivato, che l’affidamento congiunto sia contrario all’interesse del minore, tuttavia l’altro genitore conserva pur sempre il diritto/dovere di vigilare e partecipare alle decisioni di maggiore interesse, potendo quindi intervenire. Nel caso in cui il genitore affidatario si ammali potrebbero quindi essere attivati interventi di sostegno dell’altro genitore oppure prevedere che sia un nonno o un parente convivente col bimbo a farsi carico temporaneamente del minore con la collaborazione del genitore non affidatario. La rete famigliare è molto importante e va attivata in questi momenti tanto particolari e difficili. La famiglia può aiutare anche ad attenuare l’eventuale conflittualità dei genitori arrivando concretamente con il buon senso laddove la normativa d’urgenza, i famosi DPCM, appaiano poco chiari”.

Alessandro Iacovelli

Una cosa è certa mamme e papà possono spostarsi per andare a prendere il proprio figlio a casa dell’ex compagno o ex coniuge come assicura anche il capitano Alessandro Iacovelli, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Carpi: “per gli spostamenti all’interno del proprio comune o verso un’altra località del territorio legati ad adempimenti non rinviabili nè delegabili, attinenti la sfera personale o famigliare e discendenti da obblighi sanciti da specifici provvedimenti del giudice o da altri istituti giuridici per la tutela della genitorialità e l’assistenza di minori o disabili non si ritiene violato il divieto di mobilità. In mancanza di un provvedimento del giudice invece a prevalere è sempre il buon senso, ovvero la tutela del bambini”.

Jessica Bianchi