Coronavirus, 1.533 i casi positivi in Emilia-Romagna, 147 in più di ieri

I pazienti in terapia intensiva sono 98. Crescono i decessi che arrivano a 85: 15 in più rispetto a ieri.

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Il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi

In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.533 i casi di positività al Coronavirus, 147 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio.
“Una crescita inferiore rispetto a ieri (quando i nuovi casi erano 206) e spero che questa sia la prima di molte rondini affinché la primavera si avvicini davvero.
Piacenza oggi cresce del 5% mentre la media regionale è dell’11 e questo ci fa ben sperare. Nel basso lodigiano l’epidemia si sta ridimensionando oggi si sono registrati pochi nuovi casi e mi auguro che la città di Piacenza ne segua l’andamento”, ha sottolineato il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.
Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 98 (8 in più rispetto a ieri) e crescono i decessi, passati da 70 a 85.
I nuovi decessi si sono registrati uno nella provincia di Bologna, 3 in quella di Reggio Emilia, 2 in quella di Parma, 6 in quella di Piacenza e 3 in quella di Rimini.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività: Piacenza 633 (31 in più rispetto a ieri), Parma 325 (46 in più), 206 Rimini (42 in più), Modena 127 (12 in più di cui 3 a Carpi, tutti uomini rispettivamente del 1933, 1965 e 1967), Reggio Emilia 104 (1 in più), Bologna 86, di cui 37 del circondario imolese (complessivamente 6 in più, di cui 2 del circondario imolese), Forlì-Cesena 20 (di cui 14 Forlì e 6 Cesena, complessivamente 4 in più, di cui 1 a Cesena e 3 a Forlì),  Ravenna 24 (5 in più), Ferrara 8 (1 in più rispetto a ieri).
Tra i 31 guariti anche l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, risultato negativo al nuovo test al Coronavirus, dopo essere risultato positivo al primo, lo scorso 3 marzo. I medici hanno sancito la sua guarigione, anche se ne ripeterà un ultimo test in giornata per il definitivo riscontro della negatività.
“Vi rinnovo la stessa raccomandazione – ha aggiunto Venturi – se vogliamo venire fuori il più in fretta possibile da questa emergenza, dobbiamo restare in casa. Oggi non è più il tempo di prendere la situazione sottogamba: restiamo presso la nostra dimora, coi nostri affetti. Contenere i contatti è l’unico modo per limitare il virus: ognuno dia il suo contributo. State in casa per favore”.
Pe far fronte alla carenza di presidi di protezione individuale Venturi lancia un appello: “stiamo sondando il terreno con il distretto biomedicale del modenese per sapere se vi siano imprese che vogliano passare alla produzione di mascherine. Ne avremmo davvero bisogno considerata la fatica di approvvigionamento”.
D’altro canto gli amministratori regionale stanno “insistendo col Governo per avere i presidi di protezione individuale necessari per garantire la sicurezza di medici e operatori sanitari”, ha assicurato Venturi.
Oggi sono state consegnate 2.595 mascherine (modello ffp2), 3.180 mascherine (modello ffp3) e 738 tute mono uso. Nella serata di ieri erano arrivate altre 3.080 mascherine ffpp2 frutto di una donazione.
Durissimo poi il commento del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, “sull’infame gesto” compiuto da tre persone, tra cui due dipendenti pubblici di un’azienda sanitaria di Parma, denunciati dalla Guardia di Finanza per la vendita abusiva di mascherine, guanti e gel igienizzanti sottratti illecitamente all’azienda. “E’ una vergogna. Che delle persone, a maggior ragione i dipendenti pubblici di un’azienda sanitaria, sfruttino l’emergenza che stiamo vivendo per fini di lucro a proprio vantaggio è davvero inaccettabile. Un fatto, se verificato, che da solo qualifica chi lo ha compiuto. Persone, nel caso, che dovranno essere tutte chiamate a scontare fino in fondo la pena. Quanto ai due dipendenti della Ausl di Parma chiedo ai vertici dell’Azienda la massima rigorosità nell’applicare ogni procedimento disciplinare o procedura che li riguardi, senza guardare in faccia a nessuno. Se colpevoli, non sono certo degni di far parte della sanità dell’Emilia-Romagna”.

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