Novità in arrivo per l’Oltreferrovia a est di Carpi: Cmb – proprietaria del lotto, cosiddetto C6, su via Corbolani insieme alle società Insula srl e Il Carpine, entrambe con quote di maggioranza della cooperativa – cede la mano in un’ottica di progressivi “smobilizzi di asset immobiliari” come annunciato dallo stesso presidente Carlo Zini nel corso di una conferenza stampa. Ricordiamo che il Piano particolareggiato relativo a un intervento di carattere insediativo presentato dalla coop di casa nostra su via Corbolani aveva incassato l’ok del Consiglio Comunale nel lontano dicembre 2006. Poi, nel 2009, si iniziò a parlare di Parco Lama e della necessità di salvaguardare l’area. Siamo ancora fermi lì. Quattordici anni dopo lo scenario economico – sociale è del tutto mutato e la cessione di tali terreni si inserisce perfettamente all’interno di una strategia aziendale che ha deciso di puntare da anni sul dinamismo milanese e su contratti con privati di altissimo livello in Italia e all’estero.
Cmb non abbandona Carpi ma si concentra su ciò che sa fare meglio, ovvero ospedali e grattacieli, accantonando un’attività, quella immobiliare, che a Carpi non è più strategica per la cooperativa.
Una società di capitali avrebbe dunque deciso di scommettere sull’area a Est della città acquistando i terreni ma è ancora presto per sapere cosa ne farà ovvero se deciderà di costruire o, al contrario, di cedere alla suggestione del progetto Parco Lama.
Nel frattempo anche l’annoso nodo irrisolto dell’ex Consorzio agrario di via Corbolani, parte integrante di Parco Lama, sembra essere a una svolta. Comune e Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, dopo una lunga trattativa, pare infatti abbiano trovato la quadra: una soluzione che metterebbe d’accordo tutte le parti sedute al tavolo. L’ente no profit dovrebbe farsi carico dell’acquisto dello stabile per farne un contenitore polifunzionale all’insegna della cultura e dello svago da mettere a disposizione della cittadinanza, in cambio il Comune concederebbe l’agognato cambio di destinazione d’uso dell’area verde di oltre 260mila metri quadri di cui la Fondazione dispone a Santa Croce affinché possa erigervi un paio di edifici a servizio del grande parco polifunzionale che ha in cantiere.
Jessica Bianchi