Sabato 9 novembre, il professor Giampaolo Papi, direttore dell’Unità operativa semplice dipartimentale Endocrinologia Area Nord dell’Azienda Usl di Modena e la presidente dell’Associazione dei Pazienti Tiroidei Giovanna Goldoni, saranno ospiti del 18° Congresso Nazionale organizzato a Roma dall’Associazione Medici Endocrinologi.
I due parteciperanno al simposio Termoablazione laser nella gestione della patologia nodulare della tiroide: stato dell’arte e, in particolare, svilupperanno il tema La relazione medico-paziente nella scelta del processo terapeutico.
L’innovativo macchinario, unitamente a un ecografo di ultima generazione, è stato infatti acquistato dall’Associazione Pazienti tiroidei e messo a disposizione dell’Ospedale della nostra città.
“Questo piccolo capolavoro – sottolinea Vanna Goldoni – è stato reso possibile grazie alla generosa donazione di Radio Bruno e del dottor Attilio Bedocchi”.
“Grazie a questo macchinario – spiega Papi – i pazienti non necessitano di ricovero ospedaliero per essere sottoposti alla terapia: entrano in ospedale al mattino, nel pomeriggio possono già uscire e il giorno dopo recarsi normalmente al lavoro. Una rivoluzione. Nella chirurgia tradizionale, infatti, il paziente è sottoposto ad anestesia generale, viene ricoverato per alcuni giorni e questo lo espone potenzialmente a infezioni intra ospedaliere e, qualora gli sia stata esportata tutta la tiroide, dovrà assumere una terapia ormonale sostitutiva per tutta la vita. Con l’echolaser tutto ciò non avviene”.
La patologia nodulare benigna della tiroide è molto frequente nella nostra zona: “i dati – prosegue il professor Papi – ci dicono che a Carpi più di 1 cittadino su 2 ha un nodulo di questo tipo alla tiroide. L’incidenza sale con l’aumentare dell’età, nei bambini infatti è molto rara ma negli anziani la percentuale si aggira tra il 60 e il 65%”.
In Italia vi sono una ventina di echolaser e quello di Carpi è il primo messo a disposizione di un’azienda pubblica in Emilia Romagna: grazie a questa donazione l’Ospedale di Carpi ha cambiato passo e innalzato il livello di cura delle patologie tiroidee (“in un mese – conclude Papi – abbiamo già trattato 9 pazienti”) tanto che l’esperienza approda ora a Roma in occasione del prestigioso convegno.
Jessica Bianchi