ALICe sempre più vicina ai malati e alle loro famiglie

Al via la terza edizione di Ictus in salute, il progetto finanziato da ALICe Carpi e rivolto alle persone colpite da ictus medio-lieve, attraverso attività mirate a ottimizzare il recupero fisico, psicologico e sociale e a minimizzare le recidive.

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E’ nato in punta di piedi, tre anni fa, ma il progetto sperimentale Ictus in salute non è certo passato inosservato. Per il suo “valore scientifico, la sua finalità educativa, la sua replicabilità e fattibilità sul territorio è stato infatti premiato da una giuria internazionale, in occasione della 2^ Convention nazionale di ALICe Italia, lo scorso anno, a Roma. Completamente finanziato dall’associazione, il progetto è rivolto a sostenere le persone colpite da ictus medio-lieve, attraverso attività multiple, che ottimizzino il recupero fisico, psicologico e sociale, minimizzino le complicazioni proprie delle loro condizioni e i rischi di recidiva (purtroppo impliciti nella patologia). “Il progetto – spiega il presidente onorario di ALICe Carpi, dottor Gabriele Greco – si propone di offrire un nuovo modello di presa in carico successiva alla fase acuta o post-acuta dell’ictus, reso possibile dall’integrazione trasversale tra operatori appartenenti a organizzazioni differenti. L’iniziativa, giunta alla terza edizione, si propone di migliorare il livello di conoscenza della patologia, educare a uno stile di vita fisicamente attivo, per usufruire dei dimostrati vantaggi dell’attività motoria, ridurre ulteriormente i rischi di recidiva, limitare i rischi di caduta e gli incidenti domestici, eliminare l’ansia dell’abbandono dell’ospedale e delle relative protezioni, rendere più consapevoli e informati i caregiver e, infine, favorire momenti di socializzazione tra persone colpite da ictus”.

I pazienti vengono inseriti all’interno di gruppi che si incontrano settimanalmente, tra febbraio e maggio, con un programma già definito grazie al quale, attraverso la guida di fisiatri, laureati in scienze motorie, logopedisti, infermieri e medici, cercano di attenuare l’impatto degli esiti della malattia.

“Molti pazienti – prosegue il dottor Greco – dopo le dimissioni dall’ospedale si sentono soli, in preda a numerosi dubbi. Dopo gli incontri, al contrario, le persone aderenti al progetto sviluppano maggiore sicurezza e la fiducia nel gruppo costituisce un forte stimolo. Grande la soddisfazione manifestata anche dai familiari e degli stessi volontari di ALICe testimoni attivi del positivo empowerment dei malati e del clima di integrazione che si respira nel gruppo”.

Sono da poco iniziati gli incontri con le persone interessate all’edizione 2020. Per informazioni ci si può recare presso la sede di ALICe Carpi o telefonare ai numeri 059.651894 – 327.2036045.

J.B.

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